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Scarlattina, casi in aumento. L’allerta del Ministero: “Non sottovalutare sintomi”

Da gennaio 2023 è in corso un aumento dei casi di scarlattina in Italia, soprattutto nei bambini e ragazzi con meno di 15 anni. Già nel corso del 2022 diversi Paesi europei (Francia, Irlanda, Paesi Bassi, Svezia e Regno Unito) avevano registrato un aumento dei casi di malattia invasiva da streptococco di gruppo A (iGAS) e in alcuni casi anche di scarlattina.

Lo ha segnalato il Ministero della Salute in una circolare in cui invita a intensificare le misure di sorveglianza e a fornire adeguata comunicazione. “L’infezione da streptococco di gruppo A (GAS) causa comunemente forme lievi di malattia come tonsillite, faringite e scarlattina. Lo streptococco di gruppo A (GAS) è considerato la causa più comune di faringotonsillite batterica nei bambini in età scolare, ma può colpire anche bambini più piccoli”, segnala il ministero. “In rari casi i batteri GAS possono causare un’infezione grave nota come malattia invasiva da GAS (iGAS)”, sottolinea il ministero che segnala che “i bambini reduci da infezioni virali come la varicella o l’influenza sono a maggior rischio di sviluppare un’infezione da iGAS”.

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Al momento, il rischio di infezioni invasive per la popolazione generale è considerato basso, visto che “i casi segnalati non sono causati da un nuovo ceppo e che la malattia è facilmente curabile con antibiotici”. Il ministero sottolinea però l’importanza del “riconoscimento precoce, la segnalazione e l’inizio tempestivo del trattamento dei casi di GAS”. In particolare, “è importante che le infezioni correlate a GAS, quali faringotonsilliti e scarlattina, siano identificate e trattate tempestivamente con antibiotici per ridurre il rischio di potenziali complicanze, come iGAS, e ridurre la trasmissione successiva”. Ai genitori è consigliato di rivolgersi al medico se sospettano un’infezione da streptococco: “Le infezioni iGAS possono presentarsi inizialmente con sintomi aspecifici (febbre, stanchezza generale, perdita di appetito) e i bambini, in particolare, possono avere una rapida progressione verso una forma di malattia grave”, sottolinea il ministero.

di silvia De Luca
© Riproduzione Riservata
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