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Sport di squadra o individuale: cosa è più giusto nella fase di crescita di un bambino?

Spesso i genitori si pongono il problema se è meglio uno sport di squadra o individuale?

Lo sappiamo, lo sport è fondamentale a tutte le età, ma particolarmente utile per i bambini. Tuttavia spesso ci si trova a dover decidere se sia meglio optare per uno sport individuale che favorisce lo sviluppo della responsabilità o uno squadra che favorisce la cooperazione di gruppo.

Salemi_mobile

Lo sport di squadra ed individuale

Fondamentalmente possiamo dire che gli sport individuali, anche se vengono svolte all’interno di un gruppo di allenamento, sono caratterizzati da un aspetto fondamentale: contare sulle proprie forze. Il dimostrare le proprie capacità, il senso di responsabilità, il “quanto si vale”, il sapere trovare delle proprie strategie per delineare la strada più consona per il proprio fine. Mentre negli sport di squadra, emergono le caratteristiche componenti dell’appartenenza del gruppo “tutti per uno ed uno per tutti”. Cooperazione, lavoro di gruppo, l’aiuto reciproco per vincere la partita o segnare un goal.

L’importanza dei genitori

Conoscere le attitudini, le paure, le insicurezze le predisposizioni dei figli sono i parametri fondamentali per indirizzarlo verso lo sport più corretto. Ricordo pero il fattore importante e orientare, magari facendo provare al ragazzo più discipline sportive, e non imporre magari per seguire le orme di un genitore o per moda. Quest’ultimi risulterebbero essere altamente sbagliati.  Si rischierebbe di compromettere l’autostima, o indurlo alla partecipazione contro forza.

Risvolti psicologici

Gli esperti ci consigliano di prediligere gli sport di squadra se il bambino è eccessivamente timido se ha paura di sbagliare o un eccessivo timore del giudizio generale e del confronto individuale. Il gruppo, proprio per il numero di persone, fa sì che le frustrazioni e le delusioni e gli insuccessi non risultino essere percepiti in modo personali e questo permette di percepire un eventuale fallimento in modo lucido, senza particolari ripercussioni psicologiche. Socializzazione, crescere assieme e condividere i tre capisaldi degli sport di squadra.

Al contrario, se i bambini sono irruenti ed iperattivi e molto estroversi, gli sport individuali sono quello che fa al caso loro. Concentrazione, focus dell’obbiettivo, determinazione e cura nei dettagli, l’atleta, si impegna con tutte le energie mentali per raggiungere lo scopo, senza curarsi troppo delle relazioni con chi sta intorno. Le sconfitte e le vittorie risultano essere altamente importanti nella gestione psicologica, perché ogni risultato è dettato dalla consapevolezza dell’impegno del proprio allenamento quotidiano.

 

di Dario Cerasola
© Riproduzione Riservata
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