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Spot su danni malasanità, Trizzino (M5S): “Solo un modo per ottenere profitti”

La Federazione nazionale (Fnomceo) promuove una petizione online dopo la messa in onda in diverse reti nazionali, tra le quali anche le Tv pubbliche della Rai, dello spot pubblicitario di una nota società attiva nel settore del risarcimento del danno in ambito sanitario, che spinge i pazienti insoddisfatti delle cure ricevute ad avviare contenziosi di rivalsa contro il Servizio sanitario nazionale.

L’appello della Fnomceo “Obiettivo dignità” chiede il sostegno di tutti, medici, operatori sanitari e cittadini, per spronare il Ministro della Salute, Giulia Grillo, ad adottare tutti gli strumenti possibili di controllo preventivo sui messaggi falsati e diffusi anche sui canali pubblici, fonte di danni importanti al Servizio sanitario nazionale.

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La Rai ha pertanto sospeso “in via cautelativa” lo spot ‘Obiettivo risarcimento’ finito nel mirino dei medici. Lo ha annunciato l’azienda in una nota: “La Rai – si legge – sottoporrà all’Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria (Iap) per una sua opportuna valutazione lo spot pubblicitario ‘Obiettivo Risarcimento’, in onda su canali televisivi Rai dal 26 dicembre al 5 gennaio prossimo, per un totale di 42 passaggi. In attesa dell’esito della valutazione, la Rai ha deciso di sospendere in via cautelativa la messa in onda del suddetto spot“.

Quello spot pubblicitario è un’offesa di una gravità notevole nei confronti dei medici e degli esercenti la professione sanitaria, sempre meno considerati per l’impegno e l’abnegazione con cui tutti i giorni si prodigano nel curare pazienti, facendolo spesso con poche risorse, in numero esiguo e in condizioni che definire difficili è poco“.

I deputati del Movimento 5Stelle Giorgio Trizzino e Massimo Misiti, medici, stigmatizzano, in una nota, “Una pubblicità di un’azienda che invita a chiedere risarcimenti economici in caso di presunta malasanità e che va in onda anche sulle reti Rai. La protagonista dello spot è la conduttrice Enrica Bonaccorti“.

Sembra ormai palese – continuano i parlamentari – come il ‘crocifiggi’ i medici e gli esercenti la professione sanità sia una moda ma, anche e soprattutto, una strada da percorrere per ottenere profitti. Uno spot che alimenta nei pazienti dubbi nell’operato dei medici“.

La circostanza, poi – aggiungono – che questa società si proponga di lavorare ‘a rischio zero’ per il committente potrebbe diventare una sorta di esortazione a denunciare comunque, anche se non si ha fondatezza nell’accusa. Questa forma di istigazione al giustizialismo nei confronti dei lavoratori del comparto sanitario non fa che incrementare, da una parte, l’abbandono delle professioni chirurgiche e con esse quelle più esposte al rischio di contezioso, come i pronto soccorso, e dall’altra, una forma di violenza di chi crede di farsi giustizia da solo“.

Sottoporremo agli enti di controllo preposti – conclude – la nostra proposta di sospensione della messa in onda dello spot“.

La Bonaccorti si presta a pubblicità contro la sanità pubblica e privata. – afferma il professore Salvatore Corrao direttore U.O.C. di Medicina interna all’Arnas Civico Palermo che aggiunge – Si fomentano i pazienti a chiedere risarcimento per danneggiare il SSN a favore di avvocati senza scrupoli. In ambito sanitario è una una vera aberrazione fare pubblicità per fare guadagnare qualcuno. Si possono pubblicizzare i servizi per educare al loro corretto utilizzo, non sfruttare le difficoltà delle stesse persone per fini di lucro”.

di Vera Montalbano
© Riproduzione Riservata
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