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Prevenzione neurologica: come le abitudini alimentari influenzano il deterioramento cognitivo

Le funzioni psicologiche “cognitive” comprendono l’attenzione, la memoria, la produzione e la comprensione del linguaggio, l’apprendimento, il ragionamento, il problem solving e il processo decisionale. Lo stato cognitivo dipende da una complessa interazione di molti fattori.

Il fattore più importante che influenza lo stato cognitivo è l’età, altri fattori sono: genetica, condizioni socio-economici e ambientali, incluse le abitudini alimentari. In particolare sovrappeso, obesità con le sue conseguenze vascolari, ipertensione, dislipidemia e il diabete, sono fattori di rischio per il declino delle funzioni cognitive.

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Si prevede che il numero di persone affette da declino e demenza aumenterà nei prossimi decenni in parallelo con l’invecchiamento della popolazione mondiale. In tutto il mondo, 47 milioni di persone sono attualmente colpiti dalla demenza con circa 8 milioni di nuovi casi ogni anno (dati della Società Italiana di Neurologia – SIN). Il Morbo di Alzheimer è presente nel 60-75% dei casi seguito dalla Demenza Vascolare, causata da un’alterata vascolarizzazione celebrale che determina la progressiva e irreversibile morte delle cellule cerebrali.

In atto mancano efficaci trattamenti farmaceutici per il declino cognitivo legato all’età, sottolineando l’importanza di strategie di prevenzione. In letteratura esistono numerose prove a sostegno di una relazione tra alimentazione e funzioni cognitive.

In particolare la maggiore aderenza al modello alimentare mediterraneo è stato associato ad una riduzione del declino cognitivo. Un altro modello dietetico con azioni neuroprotettive è l’approccio dietetico per fermare l’ipertensione (Dietary Approach to Stop Hypertension – DASH).

La combinazione di questi due modelli alimentari è stata associata a tassi più lenti di declino cognitivo. Si è visto inoltre che diversi minerali, micronutrienti e vitamine con proprietà antiossidanti e antinfiammatorie (folati, vitamine del complesso B, vitamina D, vitamina E) hanno ruolo neuroprotettivo nel ritardare il declino cognitivo e l’inizio della demenza.

Il funzionamento ottimale del sistema nervoso richiede una dieta sana ed equilibrata. In grado di fornire un costante apporto di macronutrienti e micronutrienti, per cui la possibile prevenzione di molte malattie neurologiche si basa innanzitutto su una corretta alimentazione.

La dieta mediterranea riassume tali proprietà, essendo composta da alimenti ricchi di acidi grassi polinsaturi (omega 3 e omega 6, presenti nel pesce azzurro, nell’olio d’oliva e nei legumi) e di antiossidanti (polifenoli come il resveratrolo, o le antocianine, presenti in frutta e verdura).

Adottare uno stile di vita sano è il primo passo per prendersi cura del proprio cervello. Ma la prevenzione passa anche dal consulto dello specialista di riferimento, il neurologo, sin dai primi sintomi.

Disturbi della memoria, del linguaggio, ma anche del sonno, possono infatti essere la spia di importanti disordini neurologici. Stile di vita sano e diagnosi precoce rappresentano una potente arma a nostra disposizione. Solo riconoscendo tempestivamente un disturbo, infatti, è possibile mettere in atto quell’intervento terapeutico volto a limitare quanto più possibile importanti conseguenze.

di Raffaella Mallaci Bocchio
© Riproduzione Riservata
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