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Il diabete giovanile e l’inserimento nelle normali attività scolastiche

diabete tipo1

Il diabete mellito è una patologia cronica che colpisce milioni di persone nel nostro Paese e la sua incidenza è destinata ad aumentare nel corso degli anni.

Si distinguono varie forme di diabete mellito: la più frequente, che riguarda circa il 90% dei casi prende il nome di diabete di tipo 2 (DMT2) e si manifesta prevalentemente negli adulti mentre, nel 10% dei casi, la patologia colpisce soggetti in età pediatrica e prende il nome di diabete di tipo1 (DMT1).

Pur essendo le due forme distinte per insorgenza, sintomatologia e terapia, il DMT2 può essere in parte prevenibile modificando gli stili di vita mentre il DMT1 è difficilmente prevenibile e necessita di misure diverse per garantire ai soggetti affetti una buona qualità di vita.

Ben 20 mila bambini e adolescenti sono colpiti da diabete di tipo 1 e la cifra è destinata a crescere, si stima infatti che il tasso di incidenza della malattia aumenta di circa il 3% all’anno e l’età della diagnosi si riduce nel corso degli anni.

Il dato è importante se si considera che, nonostante il maggior numero di esordi continui a manifestarsi tra i 9 e gli 11 anni, il diabete di tipo1 viene diagnosticato ad un numero sempre maggiore di bambini al di sotto dei 3 anni.

Il Registro Italiano per il Diabete di Tipo 1, inoltre, ha stimato che in Italia ogni anno si ammalano 6/7 bambini su 100 mila in una età compresa tra 0 e 14 anni; nelle regioni peninsulari se ne ammalano dagli 8 ai 15, con punte di 20 in Sicilia e di 40 in Sardegna.

E’ possibile, dunque, immaginare quanto la gestione di un bambino affetto da diabete, in setting differenti da quello domiciliare, sia da attenzionare e regolamentare.

Già nel 1987, quando la Legge 115 definì il diabete “patologia di alto interesse sociale” vennero stabiliti alcuni obiettivi fondamentali da realizzare tra cui l’inserimento dei diabetici nella scuola, nel lavoro e nello sport. I bambini che convivono con il diabete hanno il diritto di sentirsi uguali agli altri e lo scopo principale dell’educazione sanitaria è quello di garantire piena inclusione di questi soggetti nella società a partire dalla scuola.

Insegnanti, alunni e famiglie devono essere informati su cosa sia il diabete di tipo 1, quali siano i sintomi e come debba essere gestito poiché svolgono un ruolo fondamentale per assicurare ai giovani studenti diabetici un’esperienza scolastica serena, sovrapponendola in modo naturale a quella dei loro coetanei.

diabetesFondamentale per il corretto inserimento del bambino instaurare una relazione efficace tra operatori scolastici, genitori e sanitari. Il personale scolastico, accuratamente formato, ha il compito di assicurare la partecipazione dello studente a tutte le iniziative (uscite, giochi, feste scolastiche), considerato che la malattia diabetica priva di complicanze invalidanti non costituisce motivo ostativo al rilascio del certificato di idoneità̀ fisica per l’iscrizione nelle scuole di ogni ordine e grado.

Alcune precauzioni particolari per garantire al bambino una corretta gestione della patologia riguardano ad esempio la sorveglianza e l’attenzione alla qualità e quantità di cibo che, insieme a farmaci e strumenti per il controllo glicemico devono essere correttamente conservati.

All’interno dell’istituto scolastico sarebbe opportuno individuare spazi adeguati alle attività connesse al trattamento dell’alunno con diabete tenendo conto del rispetto della sua privacy.

Al bambino affetto da DMT1 deve essere consentito di assumere spuntini per prevenire o trattare un’ipoglicemia, usare il bagno e bere acqua, quando necessario, anche in orari non previsti e, se in grado, di effettuare da sé le procedure relative a terapia e controllo glicemico.

scuolaUn’adeguata formazione certificata può permettere all’operatore scolastico di monitorare la glicemia del bambino, di segnalare eventuali variazioni comportamentali (stanchezza sonnolenza, brusche variazioni di umore) ed in caso di ipoglicemia grave (perdita di coscienza, convulsioni) di attivare il 118 e contattare immediatamente la famiglia. La famiglia è comunque tenuta ad informare il personale scolastico consegnando la lettera informativa rilasciata dal centro di diabetologia, il piano individuale di trattamento diabetologico e tutte le indicazioni utili alla gestione del bambino durante l’orario scolastico.

Il nostro Sistema Sanitario Nazionale prevede piani di sensibilizzazione all’inserimento scolastico e di informazione e formazione di tutti i soggetti coinvolti in questo processo. La qualità di vita di un bambino affetto da diabete mellito dipende molto dal livello di consapevolezza degli adulti che gli stanno intorno e che possono davvero fare la differenza nello sviluppo sociale di un giovane che non dovrebbe mai sentirsi diverso dagli altri.

 

 

di Marika Lo Monaco
© Riproduzione Riservata
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