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Coronavirus, le domande più frequenti: le risposte del Ministero della Salute

L’emergenza Coronavirus ha ormai cambiato radicalmente la nostra quotidianità, portando ogni singolo cittadino a interrogarsi su molti fronti, anche su azioni e abitudini che prima, in tempi non sospetti, mettevamo in atto senza non troppi problemi. Nonostante le tantissime informazioni a cui attingiamo ogni giorno, capita spesso di avere numerosi dubbi e perplessità rispetto le norme da seguire o su quali siano gli iter previsti per non incorrere nel contagio (cosa di primaria importanza) o in spiacevoli sanzioni. Molto spesso inoltre ci accorgiamo che avremmo bisogno di sapere più correttamente le definizioni o le distinzioni su approcci, sintomi e cure.

A questo proposito possiamo trovare tutte le risposte ufficiali del governo sul sito del Ministero della Salute

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Ecco la risposta ad alcune delle domande più frequenti che possiamo trovare nell’area dedicata alle FAQ

Quali sono i test attualmente disponibili per rilevare l’infezione da SARS-CoV-2?

Attualmente sono disponibili i seguenti test:

  • test molecolari che evidenziano la presenza di materiale genetico (RNA) del virus
  • test antigenici che evidenziano la presenza di componenti (antigeni) del virus
  • test sierologici tradizionali o rapidi che evidenziano la presenza di anticorpi contro il virus.

È il test molecolare quello attualmente più affidabile per la diagnosi di infezione da coronavirus. Viene eseguito su un campione prelevato con un tampone a livello naso/oro-faringeo, e quindi analizzato attraverso metodi molecolari di real-time RT-PCR (Reverse Transcription-Polymerase Chain Reaction). L’analisi può essere effettuata solo presso laboratori, altamente specializzati, di riferimento regionali e laboratori aggiuntivi individuati dalle Regioni secondo le modalità e le procedure concordate con il Laboratorio di Riferimento Nazionale dell’Istituto Superiore di Sanità. Il test richiede in media dalle due alle sei ore dal momento in cui il campione viene avviato alla processazione in laboratorio.

I test sierologici (tradizionali o rapidi) possono sostituire il test molecolare?

I test sierologici non possono, allo stato attuale dell’evoluzione tecnologica, sostituire il test molecolare basato sull’identificazione di RNA virale dai tamponi nasofaringei, secondo i protocolli indicati dall’OMS.

I test tradizionali o rapidi (test eseguiti su sangue capillare) evidenziano la presenza di anticorpi contro il virus e rilevano l’avvenuta esposizione al virus e, solo in alcuni casi, sono in grado di rilevare la presenza di un’infezione in atto (individui con malattia lieve o moderata i cui sintomi siano iniziati almeno una settimana prima).

I test sierologici sono utili nella ricerca e nella valutazione epidemiologica della circolazione virale in quanto sono uno strumento importante per stimare la diffusione dell’infezione in una comunità. I metodi sierologici possono essere utili anche per l’identificazione dell’infezione da SARS-CoV-2 in individui asintomatici o con sintomatologia lieve o moderata che si presentino tardi alla osservazione clinica.

Anche noi vogliamo contribuire a dare delle risposte alle vostre domande, attraverso gli esperti del settore sanitario Siciliano. Mandateci le vostre domande, le vostre perplessità e dubbi legati all’emergenza Coronavirus in Sicilia o generalmente legati alla vista di tutti i giorni e noi cercheremo di fornirvi in breve tempo delle risposte affidabili.

 

di Fabiola Pepe
© Riproduzione Riservata
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