Privacy Policy
Home / Dalla politica / Randagismo, Orlando scrive a Razza: “Contro l’abbandono utile un incontro per un risolutivo approfondimento”

Randagismo, Orlando scrive a Razza: “Contro l’abbandono utile un incontro per un risolutivo approfondimento”

randagismo

Contro l’abbandono degli animali domestici, per incentivare la microchippatura e l’utilizzo dell’Anagrafe canina, il presidente dell’AnciSicilia, Leoluca Orlando, ha inviato nei giorni scorsi una nota a Ruggero Razza, in cui sollecita un incontro tra l’assessore regionale alla Salute e gli amministratori degli enti locali per fare il punto, anche in vista dell’approvazione della nuova legge in materia, su quanto definito dalle “Linee guida per il contrasto e la prevenzione nella Regione Siciliana del fenomeno del randagismo”.

L’intento è anche quello, in vista dell’estate, di arginare l’abbandono degli animali domestici che proprio in questo periodo dell’anno subisce una grave impennata.

Salemi_mobile

“In molti comuni dell’Isola – spiega il presidente Orlando – il fenomeno dell’abbandono è un problema molto sentito e sofferto, ed è spesso messo in atto da proprietari di cani che non operano cautele nel controllo delle nascite e che abbandonano illecitamente le cucciolate che sfuggono al censimento e accrescono le fila dei randagi. Riteniamo, quindi, utile non solo l’applicazione di sanzioni per chi non provvede all’iscrizione in anagrafe entro i sessanta giorni di età degli animali, ma anche un’ulteriore puntualizzazione normativa, assegnando un peso specifico maggiore all’incentivazione della  microchippatura”.

In questa fase sarà fondamentale – continua il presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – l’apporto del servizio reso dai veterinari che potranno, attraverso il  loro operato, diffondere la “cultura del non abbandono” e incentivare la pratica della sterilizzazione anche per gli animali di proprietà privata”.

“L’esperienza, fatta in questi vent’anni di vigenza della Legge regionale del 3 luglio 2000 n. 15, – conclude Leoluca Orlando – ha consolidato, infatti, il dato che fissa in oltre l’80%  della popolazione di randagi – e quindi di utenti dei canili e rifugi comunali o privati del territorio regionale – gli animali che provengono da cucciolate private, o adulti abbandonati da privati che, forti del fatto di non essere tracciabili, continuano a aggirare i controlli e la legge. Per questi motivi, riteniamo utile un incontro per un risolutivo e condiviso approfondimento”.

 

di Redazione
© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata

Sviluppato, Gestito ed ottimizzato da Coffice s.r.l.