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Ospedale di Mistretta, De Domenico: “Attivare i servizi previsti dalla Rete”

Venerdì 26 luglio, il segretario della Commissione Salute dell’Ars, Franco De Domenico, si è recato al presidio ospedaliero SS. Salvatore di Mistretta, che copre un bacino di utenza, prevalentemente montana, di oltre 25.000 abitanti.

Un ospedale in zona disagiata che da tempo subisce un progressivo depauperamento di risorse, sia umane che tecniche. Integrato al presidio i reparti della Fondazione Maugeri, una eccellenza nella riabilitazione, centro di riferimento regionale della SLA, gestito da privati in convenzione con l’Asp” afferma De Domenico.

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In Commissione Sanità, discutendo la nuova rete ospedaliera, ci siamo battuti per restituire dignità a questo presidio, prevedendo reparti storicamente presenti quale l’ortopedia, la geriatria e una vera chirurgia, nonché servizi per i quali c’è una forte domanda nel territorio. Non sono soddisfatto di come ho trovato l’ospedale di Mistretta né dei servizi erogati – ha dichiarato Franco De Domenico – e ho preso l’impegno con la comunità Mistrettese di farmi promotore sia in commissione salute, che presso l’assessorato competente e il direttore generale dell’Asp di Messina, affinché siano attivati tutti i reparti e i servizi previsti nella rete, ma anche quei servizi necessari (per esempio un servizio anche ambulatoriale di ostetricia e ginecologia per assistere tutte le donne senza costringerle a travagliati trasferimenti) ad una comunità, perché la salute è un diritto di tutti senza discriminazioni territoriali né reddituali”.

D’altronde l’ospedale di Mistretta è classificato presidio di base, posto in zona disagiata, e, come per l’ospedale di Lipari, la stessa legge Balduzzi, prevede la possibilità di deroghe ai rigidi parametri quantitativi” ha aggiunto.

Come è mio costume – conclude De Domenico – agirò con determinazione e perseveranza, forte delle informazioni acquisite sul campo, ascoltando tutti gli operatori, dai medici agli ausiliari, dai dirigenti a sindacalisti e agli utenti, senza polemiche, senza sbraitare e senza clamore, perché l’unica politica che so fare è quella dell’impegno quotidiano. Alle chiacchiere e ai proclami, che servono solo a chi le fa e non alle comunità che siamo chiamati a servire e non a servircene, preferisco i fatti”.

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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