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I medici incrociano le braccia anche a Palermo: “Necessario rinnovare il sistema sanitario nazionale” |Video servizio

Si sono dati appuntamento anche a Palermo davanti la sede dell’assessorato regionale alla Salute tutti i rappresentati sindacali del settore Sanità.

A incrociare le braccia tra gli altri Cimo, CGIL Medici, CISL Medici, Anaao Assomed e Aaroi Emac, al centro della protesta la rivendicazione di finanziamenti adeguati per il Fondo sanitario nazionale, assunzioni per garantire il diritto alla cura e il diritto a curare, il rinnovo del contratto nazionale di lavoro fermo da oltre 10 anni.

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Antonino Palermo, segretario regionale Anaao Assomed ha detto “Chiediamo che il nostro contratto dopo 10 anni venga sbloccato e auspichiamo che lo Stato investa di più nella Sanità. Intanto, abbiamo appena appreso dal dottore La Rocca che l’Assessorato ha sbloccato i fondi necessari per il rinnovo contrattuale. La regione Siciliana, infatti, ha messo a disposizione il 3,48% dei fondi necessari per i contratti dei medici ospedalieri”.

Oggi non è messo in discussione solo il Contratto dei medici ma la sopravvivenza del Servizio Sanitario pubblico – afferma Renato Costa, segretario regionale della Cgil medici, che aggiunge – Dobbiamo avere degli operatori motivati e gratificati, dopo 10 anni è arrivato il momento di trovare le risorse per un contratto adeguato”.

Invece, Massimo Farinella, segretario regionale Cisl medici, ha evidenziato “Questa protesta vuole mettere in luce il fatto che negli ultimi 10 anni non si è fatto nulla per rinnovare il servizio sanitario e per il turn over dei medici. Sottolineiamo l’inadeguatezza del numero dei posti disponibili per l’accesso alle specializzazioni”.

Purtroppo formiamo i giovani e li prepariamo per poi vedere che vanno all’estero per trovare un’immediata occupazione e un’adeguata retribuzione, dovremmo, invece, fare in modo di trattenerli qui” afferma Emanuele Scarpuzza, presidente regionale Aaroi Emac.

I capisaldi necessari per il rinnovo del contratto sono di tipo normativo – dice Giuseppe Riccardo Spampinato, segretario regionale Cimo, che prosegue – L’attuale contratto è vecchio di dieci anni e logicamente deve essere nuovamente regolamentato in base alle innovazioni che si sono succedute. Sono necessari, dunque, i fondi utili nell’interesse sia degli operatori sanitari che dei pazienti”.

Mario La Rocca, dirigente generale del dipartimento di programmazione strategica dell’assessorato è intervenuto alla sit in affermando che “I medici giustamente denunciano condizioni di lavoro diventate negli anni insostenibili. La Regione Siciliana non si è fatta trovare impreparata e tra i vari provvedimenti ha effettuato l’accantonamento nel bilancio del 2018 del 3,48 % dei fondi necessari per il rinnovo del contratto di lavoro”.

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di Veronica Gioè
© Riproduzione Riservata
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