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Dermatite atopica, in Italia ne soffrono 35 mila persone: se ne parla a Messina

La dermatite atopica è una malattia della pelle a carattere infiammatorio che colpisce in Italia 35 mila persone, e nelle forme gravi dell’adulto circa 8.000 soggetti, con una prevalenza di circa il 15% della popolazione mondiale.
Lo studio della patologia sarà al centro di una convention formativa organizzata dall’UOC di Dermatologia del Policlinico G. Martino di Messina, centro di riferimento regionale accreditato dall’assessorato alla Salute della Regione Siciliana per la prescrizione dei farmaci innovativi per la cura, diretta dalla professoressa Serafinella Patrizia Cannavò, ordinario di Dermatologia dell’Ateneo messinese. Proprio la professsoressa Cannavò è il responsabile scientifico dell’evento, dal titolo “Novità in tema di Dermatite Atopica”, che si svolgerà il 9 Novembre 2019, a partire dalle ore 8.30, presso il centro congressi della stessa Azienda Ospedaliera Universitaria.
La dermatite atopica, nota anche come eczema atopico, o eczema costituzionale endogeno, è una malattia ad andamento cronico-recidivante, con fasi alterne di acuzie, spesso stagionali o conseguenti a particolari stati emotivi, stimoli microbici, dietetici, ambientali, e fasi di remissione. “
“Negli ultimi anni nei Paesi più industrializzati – afferma Cannavòla dermatite atopica ha registrato un notevole aumento, probabilmente come conseguenza dell’incremento di stimoli ambientali (inquinamento outdoor, permanenza in ambienti chiusi, fumo di sigaretta, maggiore uso di climatizzazione artificiale, convivenza sempre più stretta con animali da compagnia) e della riduzione, o del più precoce svezzamento dall’allattamento al seno. Per quanto l’espressività della malattia risenta di numerosi cofattori, la predisposizione genetica gioca un ruolo sicuramente importante: viene calcolato che da una coppia con uno dei due genitori atopico il rischio di procreare un figlio atopico è del 30-70 % e la possibilità che la malattia si manifesti in entrambi i gemelli monozigoti è dieci volte superiore rispetto ai dizigoti”.

 

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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