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Covid: la nuova variante C.1.2. è più resistente, la preoccupazione degli scienziati

Un team di ricerca guidato da scienziati del National Institute for Communicable Diseases (NICD) del National Health Laboratory Service (NHLS) di Johannesburg, in collaborazione con la Scuola di Patologia dell’Università del Witwatersrand e della Scuola di Medicina “Nelson Mandela” dell’Università KwaZulu-Natal di Durban hanno condotto uno studio sulla nuova variante C.1.2 del Coronavirus, scoperta a maggio 2021 in Sudafrica.

Come ogni patogeno, il Sars-CoV-2 continua a mutare e a replicarsi, sfociando in varianti di preoccupazione (VOC), come l’Alfa, la Beta, la Gamma e la Delta e varianti di interesse (VOI). La C.1.2 è la discendente dalla variante C.1, scomparsa a Gennaio in Sudafrica e adesso rimpiazzata da questa nuova variante che ha un tasso di mutazione di circa 41,8 mutazioni l’anno, ovvero il doppio dell’attuale tasso delle altre varianti. La metà delle sue sequenze presenta già 14 mutazioni, ma l’evoluzione è ancora in corso.

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La nuova variante si è diffusa molto rapidamente in Sudafrica, ma è stata rilevata, sebbene con un impatto molto basso, anche in Inghilterra, Cina, Svizzera, Nuova Zelanda e Portogallo e per tale motivo si teme che possa sorpassare la Delta e diventare la nuova variante dominante. Tuttavia, gli esperti non escludono l’ipotesi che essa possa anche estinguersi, come accaduto per altre varianti e che comunque, i vaccini, costituiscono un’ottima protezione.

di Aurora Chiappara
© Riproduzione Riservata
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