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Casi clinici, letteratura e medicina: a Palermo un club dedicato a studenti e specializzandi

A Palermo esiste una realtà che accoglie un gruppo di studenti e specializzandi in discipline mediche che perpetuano la tradizione di un “Club di Medicina” che ha visto, nei decenni, la frequenza di varie generazioni di giovani appassionati della formazione continua in ambito medico, si tratta della Residenza Universitaria Segesta che si trova in via Gaetano Daita 11.

Le attività che vi si svolgono sono caratterizzate dal reciproco scambio di esperienze e conoscenze particolarmente nella trasmissione dai più “anziani” studenti ai più giovani e meno esperti nelle arti mediche. Periodicamente vi si svolgono riunioni su argomenti di metodologia del lavoro medico in ambito diagnostico e terapeutico basati sulla analisi critica di reali casi clinici tratti o meno dalla letteratura più aggiornata e qualificata. Inoltre, è curata anche la integrazione della formazione medica con gli aspetti umanistici nella cultura della persona, sulla base dell’idea della presenza di una unicità tra tutti gli aspetti costitutivi dell’essere umano” spiega il professore Giuseppe Andronico.

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Tutto ciò si svolge con la collaborazione tutoriale di professionisti dell’area medica che, a richiesta dei partecipanti, offrono loro collaborazione all’analisi delle problematiche relative allo studio e all’approfondimento delle tematiche cui siano interessati.

Il Club nasce col proposito principale di formare la futura classe medica nel processo diagnostico analitico oltre che nella comprensione degli indizi spesso sottovalutati che porterebbero altrimenti ad una più facile risoluzione del quesito diagnostico. Il Club mira a perseguire un indirizzo diagnostico induttivo in cui dal particolare si arriva poi al generale. Così i futuri e giovani medici avranno modo di ampliare la loro cultura medica e al tempo stesso di adattare i loro paradigmi mentali ad una realtà più clinica e complessa” afferma Vito Emanuele Raia, studente del V anno.

Altro tema importante – prosegue lo studente – è la complessità, ovvero l’inquadramento dell’uomo non in una visione semplicistica e unificante bensì nella comprensione della comorbidità che spesso è la prassi nei reparti di medicina interna, ma non solo. A rendere meno monotematica la linea evolutiva degli incontri è l’inserimento di sedute multidisciplinari che abbracciano trasversalmente le discipline sorelle della medicina. Seguitissimo è stato infatti l’ultimo incontro sulla psicanalisi e quel circolo virtuoso partito da Vienna che ha rivoluzionato lo studio delle patologie inorganiche“.

Infine, una menzione particolare va ai coordinatori e relatori degli incontri: i professori Dicuonzo, Andronico e Li Voti, che ricercano e portano all’attenzione degli studenti i casi clinici guidandoli in vivaci dibattiti” conclude Vito Emanuele  Raia.

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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