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Vaccino anti Covid e bambini, ai timori risponde Luigi Galvano: “Non bisogna avere paura, è sicuro”

Dal 16 dicembre via alla campagna vaccinale per i bambini dai 5 ai 12 anni. Se per qualcuno però è scontato vaccinare i propri figli, per altri non è così. Tra chi non si vuole vaccinare e di conseguenza nemmeno i bambini, e chi è vaccinato ma le dosi agli infanti sono “troppo”, la confusione non manca. Di questo argomento ne parla il consigliere dell’Ordine dei medici di Palermo, Luigi Galvano, a ilSicilia.it.

Chiariamo subito che questo vaccino non è sperimentale. Come tutti gli altri, questo siero è stato autorizzato, dopo le dovute sperimentazioni, dalle autorità regolatrici. Bisogna intanto sottolineare che la tecnica a mRNA esiste da almeno 10 anni e viene impiegata da altrettanto tempo per la terapia di malattie rare. Da qui il vaccino anti Covid per cui oggi ci troviamo ad essere state vaccinate più di 5 miliardi di persone“, così comincia il consigliere.

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I dubbi per alcuni comunque restano e si fanno sentire ma bisogna tenere conto che dopo aver inoculato il siero a gran parte della popolazione mondiale i medici hanno anche imparato a somministrarlo con maggiore “attenzione”: “Per il vaccino ai bambini non occorreva fare una sperimentazione completa, ma una continuazione, un’osservazione particolare. In America sono già 3 milioni i bambini che hanno ricevuto l’iniezione senza problemi“, asserisce Galvano.

Come per ogni aspetto della vita, la conoscenza degli argomenti porta ad una migliore interpretazione e discernimento: “Non si considera che la fascia d’età prescritta è quella in cui i bambini hanno un sistema immunitario particolarmente attivo – continua – quindi il vaccino è come se fosse un’infezione simulata e di conseguenza l’immunizzazione è molto più rapida. Questa paura dei vaccini è da abbattere completamente perché nasce da una mancanza di conoscenza dell’argomento“.

La domanda più frequente è: perché allora ci sono casi in cui si è stati male dopo l’inoculazione? “Inizialmente non conoscevamo il vaccino, noi medici, ma nel tempo abbiamo appreso gli effetti collaterali, abbiamo imparato a non far vaccinare chi è predisposto a rischi, infatti è da un po’ di tempo che non si sentono più casi di effetti gravi conseguenti all’inoculazione. E questo non vale solo per i bambini, ma per tutti quelli che hanno ancora paura“, risponde il consigliere.

Un ulteriore ragione per far vaccinare, secondo Galvano, è la sindrome post-covid, ovvero Long covid: “Può cominciare anche dopo settimane ed è molto diffusa. Ma guai se viene ai bambini: questa infatti attacca il sistema nervoso in modo molto intenso, tanto da poter causare gravi conseguenze”. Il messaggio quindi è sempre lo stesso: vaccinarsi è importante, non solo per sé stessi ma anche per chi sta intorno a noi, che siano cari, amici, conoscenti o estranei.

di Paola Chirico
© Riproduzione Riservata
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