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Tumore mammario metastatico, la comparsa dei sintomi e le innovazioni terapeutiche: il primo congresso a Siracusa

Si è concluso lo scorso fine settimana il primo congresso sul tumore mammario metastatico organizzato dalla clinica Santa Lucia di Siracusa con l’associazione Sicilia Donna Onlus.

Per due giorni sull’argomento si sono confrontati specialisti provenienti da più parti d’Italia, istituzioni di Europa Donna Italia
e rappresentati delle varie associazioni che sul territorio siciliano, a vario titolo, si occupano di tumore mammario. In uno scenario reso unico ed emozionante dalla performance di Stefania Bruno e Sand Artist sono cominciati i lavori da cui è emerso come la chirurgia, che ci ha abituati a cose straordinarie, di fronte a una malattia complessa come il tumore mammario metastatico, non abbia indicazione per un atto curativo.

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Mantiene il suo ruolo nello step diagnostico e nei casi in cui la comparsa di sintomi o la crescita della malattia locale segni in
maniera significativa la qualità della vita. Le innovazioni nel campo radioterapico con la radioterapia stereotassica e la radiochirurgia
impattano significativamente sul controllo locale riducendo gli effetti collaterali. Sono soltanto alcuni degli argomenti trattati nel corso del
congresso e sintetizzati dal direttore scientifico, dottore Paolo Fontana, il quale punta l’attenzione anche sulle novità provenienti dalla
biologia molecolare e dalle scoperte nel campo della genetica e che hanno aperto nuove frontiere per l’identificazione di particolari
forme di tumore su cui è possibile individualizzare e applicare nuove terapie con curve di sopravvivenza impensabili nel recente passato.

Di fronte ad una malattia metastatica è emersa la necessita di un linguaggio nuovo, di una terminologia meno intrinsecamente
identificativa, in grado di rispecchiare la sensibilità di una società sempre più attenta e sempre più disponibile nel garantire il massimo
impegno per la tutela individuale di tutti i suoi componenti.

A conclusione dei lavori, il direttore scientifico, dottore Paolo Fontana, ha aggiunto: “Il tumore mammario metastatico rappresenta la parte più estrema dello spettro della patologia oncologica mammaria, più di ogni altra forma richiede un approccio multidisciplinare, in cui la
comunicazione della diagnosi, la costruzione del processo decisionale e i servizi terapeutici devono essere erogati con modalità attente alla
dimensione psicologica del paziente e mediante strategie comunicative adeguate da parte di tutti gli operatori coinvolti“.

Qualcosa è stato fatto ma c’è ancora tanto da fare. Questo è il messaggio che dovrebbe essere ripetuto da chiunque sino a essere esso stesso componente di questo meraviglioso paesaggio umano. Da parte delle associazioni si è consolidata l’idea di aggregazione e di unicità
sia nelle idee sia nella capacità di intercettare i bisogni delle donne che hanno incontrato questa malattia, principi essenziali soprattutto
quando le forme di supporto non siano più diretti a una prospettiva di guarigione, non sempre  impossibile o improbabile, ma a migliorare la qualità della vita“.

A conclusione dei lavori, in una splendida cornice di pubblico, cinque “farfalle” (donne cioè che hanno “incontrato” il tumore senza
rinunciare a “volare”) hanno sfilato con abiti confezionati da RiciCreo di Ferla. Poi, in un silenzio ricco di emozioni, hanno consegnato a
quattro degli specialisti presenti elementi che simbolicamente rappresentano il tempo, le loro paure, i loro bisogni e i loro sogni.

Una delle “farfalle”, in particolare, ha consegnato simbolicamente al deputato regionale Rossana Cannata, presente al congresso, un
documento su bisogni, necessità e criticità indicate dalla rete Europa Donna Sicilia. Un documento che adesso sarà consegnato a tutte le istituzioni politiche e sanitarie incaricate dell’organizzazione di una rete sanitaria sempre più vicina ai bisogni del paziente oncologico.

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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