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Taormina dice no ai tagli all’ospedale San Vincenzo e “convoca” Musumeci e Razza

Il Comune di Taormina dice no allo spettro di nuovi tagli all’ospedale San Vincenzo. E’ stato trasmesso nelle scorse ore alla Regione Siciliana, al presidente Nello Musumeci e all’assessore Ruggero Razza, un ordine del giorno urgente del Consiglio comunale, atto a mantenere gli standard di eccellenza del presidio sanitario di Taormina“. L’assemblea presieduta da Lucia Gaberscek aveva approvato nei mesi scorsi due odg, uno presentato dalla maggioranza e poi un altro da parte dell’opposizione. Le parti politiche hanno ora sintetizzato i due odg, accorpandoli in un unico documento.

“Il documento bipartisan redatto sul paventato depotenziamento dell’ospedale San Vincenzo – spiega il presidente Gaberscek – è il risultato di una sintesi tra maggioranza ed opposizione, segno che argomenti delicati come questo non hanno colore politico. Il Consiglio ha rivolto l’attenzione ai rischi maggiormente ventilati, e segnatamente Ematologia e Ginecologia, ma con il fine della salvaguardia del presidio ospedaliero nella sua interezza, considerato sinonimo di buona sanità”. “Questo documento congiunto a firma di maggioranza e opposizione – aggiunge Lucia Gaberscek – è un risultato importante, segno che la difesa del nostro ospedale non ha colore politico. Il nostro è un invito ai vertici regionali ma anche provinciali della sanità ad un confronto con il Consiglio comunale tutto“.

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Il Consiglio comunale ha analizzato la situazione attuale e le criticità dell’ospedale San Vincenzo ma soprattutto si è soffermato sull’obiettivo essenziale di salvaguardare una struttura ospedaliera ormai considerata tra le più all’avanguardia nel panorama sanitario siciliano. L’assemblea ha impegnato il sindaco Mario Bolognari e la Giunta “ad intraprendere tutte le iniziative necessarie al fine di mantenere e tutelare gli standard assistenziali riconducibili anche alle tipologie quali-quantitative delle prestazioni effettuate dall’ospedale“.

Nel documento inviato a Palermo è stata evidenziata “la viva preoccupazione della cittadinanza/utenza e del Consiglio Comunale sul rischio di una paventata deriva assistenziale e diagnostico-terapeutica dell’Ospedale di Taormina, che dovrebbe invece mantenere standard operativi elevati, con la prospettiva di un sempre maggiore potenziamento delle sue strutture e delle attività erogate, a beneficio di una utenza numerosa, cosmopolita ed in continua crescita”. Da qui la richiesta di “un incontro ufficiale con il Presidente della Regione, Nello Musumeci e con l’assessore alla Sanità, Ruggero Razza, da tenersi nella sala consiliare di Taormina”.

A Taormina sono presenti le seguenti strutture: ambulatori (Audiologia,Chirurgia Plastica, Diabetologia, Oculistica) ed unità operative semplici e complesse quali: Anatomia Patologica, Anestesia e Rianimazione, Centro Cardiologico Pediatrico del Mediterraneo, Cardiologia e Utic, Chirurgia Ind. Oncologico, Chirurgia Generale, Ematologia, Farmacia, Gastroenterologia, Immunotrasfusionale, Medicina Generale, Nefrologia Dialisi, Oncologia Medica, Ortopedia, Ostetricia e Ginecologia, Otorino Laringoiatria, Patologia Clinica, Pronto Soccorso, Psichiatria, Pediatria, Radiodiagnostica, Radioterapia ed Urologia.

Il presidio ospedaliero di Taormina è stato, nel tempo, oggetto di ristrutturazioni ed adeguamenti agli standard di sicurezza in vigore determinato anche da un forte impegno economico. Viene pure evidenziato il ruolo di fondamentale rilevanza al servizio dell’utenza svolto dall’Ospedale di Taormina nella gestione delle emergenze, urgenze, ricoveri in elezione, servizi ambulatoriali, day hospital e procedure chirurgiche specialistiche. Taormina ha raggiunto punte di eccellenza specie nelle discipline: Cardiochirurgia Pediatrica, Cardiologia-U.T.I.C con emodinamica (centro HUB per il trattamento tempestivo dell’infarto mediante angioplastica coronarica), Chirurgia, Nefrologia, Oncologia, Ortopedia, Ginecologia, Ostetricia (presto associata alla nascitura UTIN), Otorinolaringoiatria, Radiodiagnostica, Rianimazione neonatale post-cardiochirurgica. I professionisti, medici e di comparto, che nella struttura operano sulle 24 ore per tutta la settimana, “hanno dato prova di un elevato livello qualitativo frutto della collaborazione continua con tutte le figure professionali coinvolte nel “cuntinuum” terapeutico del paziente”.

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In termini di produttività ed efficienza, nulla giustifica eventuali riduzioni dei posti letto e quindi personale sanitario e parasanitario, con il rischio di ridimensionamento, accorpamento e/o chiusura di alcune importanti unità operative”. L’Ospedale di Taormina “rientra a pieno titolo in quanto in possesso dei parametri di qualificazione/appropriatezza del funzionamento delle aree operative (tasso di utilizzo posti letto, valore soglia di degenza con alto tasso di complessità assistenziale che si può evincere dalle schede SDO) e si può pure individuare anche una criticità nella carenza di posti letto nelle unità operative con queste caratteristiche dai DRG”.

“L’ospedale di Taormina – si rileva nel documento – già allo stato attuale è in grado di assorbire un gran numero di pazienti a gestione complessa ed affetti da pluripatologia provenienti principalmente dalla provincia di Catania, Messina, Regione Siciliana e Calabria, i cui bisogni di cura non troverebbero riscontro in altre strutture ospedaliere territoriali e per antica, discutibile consuetudine sino alla zona costiera di Ali Terme e Scaletta Zanclea con l’entroterra adiacente (nonostante tale zona sia a circa dieci km dalla Città di Messina ed a circa trenta km da Taormina) nel Pronto soccorso”.

Inoltre “con la chiusura dell’Ospedale di Giarre, che mantiene solo ed un Presidio Territoriale di Emergenza più virtuale che reale, il bacino di utenza si è da qualche anno esteso ai Comuni confinanti della Provincia di Catania sino alla già citata città di Giarre ed ai paesi del versante sud est dell’Etna, appartenenti alla sua cintura geografica e considerato che circa il 65% del totale dei pazienti registrati al Pronto Soccorso dell’Ospedale Sirina, sia per prestazioni ritenute urgenti che per registrazione di accessi destinati a ricoveri in elezione, proviene da tale zona geografica”. “Il San Vincenzo di Taormina – conclude l’odg – non può essere mortificato e penalizzato nel mantenimento di standard assistenziali adeguati alla tipologia quali-quantitativa delle prestazioni effettuate”.

di Emanuele Cammaroto
© Riproduzione Riservata
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