Ricoverata in terapia intensiva al Policlinico di Palermo una donna di 73 anni, risultata debolmente positiva al virus West Nile, infezione trasmessa principalmente dalle punture di zanzare. La paziente, residente in città e senza recenti viaggi alle spalle, ha visto peggiorare progressivamente le proprie condizioni di salute fino al trasferimento in reparto.
“L’anziana soffre di una grave patologia autoimmunitaria ed è arrivata da noi in forte deperimento fisico – spiega Antonino Tuttolomondo, direttore di Medicina Interna del Policlinico –. Abbiamo sospettato un’encefalite e per questo abbiamo eseguito una rachicentesi e gli esami sierologici. È emersa una positività recente, anche se nel liquor non sono stati riscontrati segni dell’infezione. Un secondo esame del sangue ha dato esito debolmente positivo, dunque possiamo parlare di un caso sospetto, non ancora confermato ma altamente probabile”.
Nonostante la delicatezza del quadro clinico, i medici invitano alla calma. “Nella maggior parte dei casi l’infezione da West Nile decorre in maniera asintomatica – precisa Tuttolomondo –. Le complicanze possono comparire soprattutto negli anziani e nei pazienti immunodepressi, con possibili forme neurologiche come meningite o encefalite”.
A rassicurare la popolazione è anche il virologo Antonio Cascio, in prima linea nella sorveglianza delle malattie infettive: “Nessun allarme per questo caso sospetto. Il virus potrebbe circolare in Sicilia, come già avvenuto in passato, ma la maggior parte dei casi resta asintomatica. Solo raramente compaiono sintomi neurologici. L’attenzione va mantenuta alta, i test vanno eseguiti nei pazienti con sintomi sospetti, ma non c’è motivo di creare allarmismo”.
Gli esperti ricordano infine alcune regole di prevenzione semplici ma efficaci: proteggersi dalle punture di zanzara con zanzariere, abiti a maniche lunghe e pantaloni, e soprattutto evitare ristagni d’acqua nei sottovasi o in altri punti dove gli insetti possono riprodursi.
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