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Smantellamento del CTO di Palermo: un errore che rischia di essere pagato a caro prezzo

La Politica siciliana continua a rincorrere il Virus, ma è una lotta impari. Abbiamo tutti imparato che, in una Regione in cui la programmazione sanitaria è stata e continua ad essere caratterizzata da inadeguatezza e inefficienza, non ci si poteva attendere niente di diverso se non il taroccamento dei dati sul contagio, perseguito proprio per nascondere i suoi vistosi ritardi e le sue  lacune.

Il Covid è geneticamente molto più attrezzato e rapido, forse anche più furbo, di chi non è stato in grado di combatterlo adeguatamente da più di anno a questa parte. Tanti errori sono già stati commessi ma, a quanto pare, non si vuole imparare dagli sbagli del passato, sia remoto che prossimo, preferendo perseverare e affidarsi alla navigazione a vista.

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Fin dal primo annuncio dell’ormai ex Assessore della Salute, Ruggero Razza, con cui lo scorso anno si esprimeva la volontà di “recuperare e trasformare il CTO di Palermo in Polo Infettivologico per la Sicilia Occidentale”, la Federazione CIMO-FESMED ha lanciato un grido d’allarme su un’operazione che non tiene in nessun conto il fatto che quella che l’ex Assessore definiva “una struttura abbandonata” è in realtà un plesso ospedaliero che ospita diverse attività assistenziali sulla cui sorte ancora non è stato pianificato alcunché.

Oggi il Presidente Musumeci, anche nella sua veste di responsabile di una sanità siciliana decapitata, rilancia l’idea, annunciando anzi l’avvio dei lavori di ristrutturazione dopo che già un intero piano del CTO è stato adibito a mega Laboratorio di analisi chimico-fisiche gestito dal CQRC con costose attrezzature acquisite, al di fuori della sfera di competenza aziendale, in piena pandemia grazie ai preziosi finanziamenti ad essa legati.

La creazione di un Polo Infettivologico non è idea bislacca di per sé stessa, ma la trasformazione del CTO non tiene conto del fatto che quei locali sono in atto occupati da svariate attività assistenziali. È presente la UOC di Oculistica con il suo ampio bacino d’utenza, così come l’unità operativa di Odontostomatologia che include l’unica Odontoiatria Speciale per Disabili della Sicilia Occidentale. Ogni giorno circa 60 pazienti afferiscono alla struttura per le visite di controllo ortopediche, sia degli adulti che dei pazienti pediatrici, con tanto di esecuzione di esami radiologici ed ecografici osteoarticolari. I posti letto della UOC di Terapia Fisica e Riabilitativa sono già stati chiusi “temporaneamente” da oltre un anno, in attesa di capire se potranno prima o poi essere allocati presso altra sede, si parla di Villa delle Ginestre, ma se ne parla da un anno, se ne parla e basta.

La riconversione dell’Ospedale Cervello in Covid Hospital è stata vista come l’unica strada percorribile per fronteggiare la pandemia nella Provincia di Palermo. Pur nutrendo molti dubbi sulla mancata percorribilità di adeguate alternative, ha finora funzionato ma, è bene non dimenticarlo, a discapito di tante altre patologie e di intere schiere di pazienti che non riescono più a trovare adeguate risposte di salute ed inoltre ha letteralmente ingolfato l’altro Presidio Ospedaliero, Villa Sofia, in cui sono state trasferite numerose attività assistenziali che prima insistevano al Cervello.

Oggi si vuole trasformare definitivamente il CTO in Polo Infettivologico il che si traduce nello smantellamento di tante altre attività. Non viene detto dove e come saranno vicariate queste stesse attività che, qualora dovessero avere veramente inizio i lavori di ristrutturazione, non è stato ancora previsto e comunicato dove saranno allocate. In nome del Covid si continuano a trascurare gli altri pazienti, relegandoli in una sorta di limbo dal quale non riescono più ad uscire.

Ma c’è di più. Sembrerebbe che l’Assessorato della Salute abbia ritenuto di “bocciare” la dotazione organica proposta dal vertice aziendale degli Ospedali Riuniti Villa Sofia – Cervello, già deliberata e accolta con soddisfazione anche dai sindacati, perché … non è stato previsto il personale destinato proprio al nuovo Polo Infettivologico. A parere della Regione con lo stesso finanziamento con cui avrebbero dovuto funzionare i due Ospedali Villa Sofia e Cervello adesso si dovrebbe sostenere la spesa del personale di un altro Ospedale con oltre 90 posti letto. La strategia della botte piena e della moglie ubriaca. Il virus, ma non solo quello, continua a correre più veloce della politica siciliana.

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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