Sono ritenuti “inadeguati all’osservanza delle più elementari misure di prevenzione” del Covid tanto i locali di soggiorno quanto i servizi igienici in cui si evidenzia l’assenza di dispenser (per sapone e per liquidi igienizzanti) e di “pareti divisorie nella zona soggiorno-dormitorio“, ma anche altre carenze come “lavabi comuni, numero di servizi igienici non proporzionati alla capienza reale e, in ultimo, sanificazione insufficiente”. Insomma, fra le “prime evidenti criticità”, c’è un “inevitabile elevato grado di promiscuità” per i migranti ospiti e dunque l’hotspot di Pozzallo viene definito “strutturalmente inidoneo all’ospitalità di individui con infezione” da coronavirus. È quanto scrive nelle 55 pagine della relazione sulla struttura la task force regionale che ha consegnato all’assessore alla Salute, Ruggero Razza, i dati preliminari sul sopralluogo dello scorso 25 agosto riportati dal…