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Recupero di bombole di ossigeno: disagi per i farmacisti

E’ di pochi giorni fa la notizia di Federfarama che invita i cittadini a riportare in farmacia le bombole di ossigeno che non vengono più utilizzate. L’appello arriva anche da una farmacia nel Palermitano, che esprime i propri disagi per la mancanza ed il recupero di bombole d’ossigeno.

Una volta avevamo le bombole nostre ed io potevo affrontare parecchi giorni, poi ci hanno vietato di riempirle autonomamente e il risultato è che dipendiamo dalle aziende – spiega Pietro Muratore medico farmacista, direttore di una farmacia del territorio Palermitano – la mia farmacia fa anche il servizio notturno ed è aperta pure sabato e domenica, ed io mi trovo in imbarazzo quando finisce l’ossigeno. Ho fatto un fine settimana senza ossigeno e non per colpa mia, io sono stato più che previdente, ma poi mi devo fermare di fronte agli ingranaggi della burocrazia.”

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Il farmacista racconta di aver telefonato personalmente i clienti che da diversi mesi tenevano in casa le bombole d’ossigeno, nonostante l’inutilizzo.Siamo dovuti andare in giro a recuperare personalmente le nostre bombole” compito che, a detta del Farmacista, non sarebbe di loro competenza e che grava molto sull’organizzazione lavorativa, “ma per amore di farle trovare al cliente lo abbiamo fatto.”

La mancata restituzione delle bombole da parte dei clienti procura non pochi disagi, perché questo si riversa poi sugli altri clienti. “Il vero problema è che coloro che non trovano l’ossigeno nelle farmacie vanno a finire in ospedale. Dunque se vogliamo che la gente non vada in ospedale dobbiamo dare loro modo di curarsi“, conclude.

di Aurora Chiappara
© Riproduzione Riservata
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