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Pronto soccorso Milazzo (ME), Andriolo: “Uno dei troppi cantieri fermi sparsi per la Regione”

Anche i sindacati del settore sanitario denunciano l’imbarazzante condizione in cui versa il Pronto soccorso di Milazzo. Non sono stati finora neppure aggiudicati i lavori per lo spostamento provvisorio della piastra del pronto soccorso nell’ex ala dove si trovava il reparto di Pneumologia e che prevedevano una spesa di circa 450 mila euro. Ciò sta a significare che l’impasse è assoluta e occorrerà attendere ancora parecchio prima di poter vedere quella rimodulazione e quel miglioramento di un settore che è sicuramente quello di maggiore impatto per chi arriva all’ospedale di Milazzo.

Evidentemente l’Asp si ritrova a dover fronteggiare altre situazioni che vengono ritenute prioritarie, come quella dell’organico da ripartire nei vari presidi. “I nostri dubbi sollevati a novembre quando tutti esultavano per quel finanziamento finalizzato ad ampliare il pronto soccorso che vive una situazione di continua emergenza erano fondati – afferma il rappresentanza di Cittadinanza Attiva, Attilio Andriolo -. Nessun dubbio c’era e c’è sulla bontà dei lavori, ma, lo ribadiamo, la grande preoccupazione è legata proprio alla tempistica che dalle nostre parti caratterizza le opere pubbliche. Prima la fase dei ricorsi amministrativi – quasi ogni gara diventa sinonimo di ricorso al Tar-, poi i tempi di esecuzione delle opere quasi mai rispettati, tra varianti e problemi vari. E oltre al caso del Policlinico, sono tanti i cantieri sparsi nella nostra regione ancora incompleti e in qualche caso anche abbandonati. Un “lusso” che a Milazzo non ci si può permettere visto che il Pronto soccorso è una struttura strategica, presidio in un’area a rischio di incidenza rilevante per la presenza di impianti industriali, oltre che punto di riferimento per l’intera Valle del Mela e le stesse Eolie”.

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“La situazione del Pronto soccorso dell’ospedale di Milazzo non è più tollerabile, ma anche altri reparti sono in sofferenza – aggiunge il consigliere comunale Giuseppe Crisafulli che da tempo chiede un deciso intervento dell’assessorato regionale-. Ad esempio, continua la riduzione dei posti per gli anestesisti e del personale infermieristico. Assistiamo ormai da anni al continuo smantellamento di reparti strategici, eccellenze del nostro ospedale: reparti come Otorinolaringoiatria costretto a chiudere, Ortopedia e Anestesia ridimensionate con dirigentiche preferiscono trasferirsi nel privato perché mal pagati”.

di silvia De Luca
© Riproduzione Riservata
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