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Primo soccorso: cosa fare in caso di emergenza?

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Ogni giorno ci si può trovare in condizioni di “emergenza” a casa, per strada, a lavoro. Spesso si tratta di emergenze non per forza “gravissime” o “mortali”, ma per saperle distinguere è importante formarsi e prendere consapevolezza delle proprie competenze e capacità. In queste situazioni il panico, l’ansia, lo stress, la mancanza di preparazione sono i nostri principali nemici, che possono trasformare velocemente uno scenario gestibile in qualcosa di complicato per noi che ci troviamo a soccorrere in prima istanza e per i professionisti che arriveranno da lì a breve.

Nel primo soccorso si deve:

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  • Evitare azioni inconsulte e dannose.

  • Evitare l’aggravamento delle condizioni dell’infortunato.

  • Proteggere l’infortunato da ulteriori rischi.

  • Favorirne la sua sopravvivenza.

  • Saper distinguere i casi urgenti dai casi gravi, ma non urgenti.

  • Saper effettuare una corretta chiamata di soccorso.

Tutte cose che sappiamo, ma a cui se non siamo preparati mentalmente e praticamente, puntualmente in situazioni di emergenza, magari con nostri cari coinvolti non siamo più in grado di eseguire in modo puntuale.

emergenzaSicuramente una delle cose più importanti da fare è comprendere lo scenario che si ha davanti. L’ambiente, il numero di persone coinvolte, se sono presenti pericoli (fughe di gas, dispersione elettrica, oggetti pericolanti, traffico…) e mettersi in sicurezza. La prima regola di un bravo soccorritore o di una persona che si accinge a soccorrere è sempre “l’autoprotezione”. Immaginate gli scenari in cui l’infortunato è solo uno e poi nel tentativo di soccorrere diventano 2,3,4 persone. Questo non vuol dire “non intervenire”, ma farlo con cognizione di causa.

Fornire il maggior numero di informazioni ai servizi di emergenza. Saper rispondere a le domande dove ci si trova, cosa è successo, quante persone sono coinvolte, dinamica incidente (se sono presenti farmaci per terra, auto incidentate, fuoco o fumo).

Non lasciare la persona da sola. Dopo aver chiamato i soccorsi è fondamentale rimanere a “proteggere” la persona. Fungendo da punto di contatto con i soccorsi. Mettersi a disposizione del servizio di emergenza e seguire pedissequamente le disposizioni che si ricevono.

Per saper fare tutto ciò e di più, è importante confrontarsi con professionisti del settore, leggere ed esercitarsi. Sul territorio esistono infinite possibilità per questo. Laboratori nelle scuole per le mamme, corsi di primo soccorso per i lavoratori (obbligatori per i lavoratori secondo d.lgs 81/08) tutti momenti formativi dove si trattano tutti i maggiori disturbi dalle ustioni alle lipotimie, passando per le crisi epilettiche finendo con emorragie, fratture e primo soccorso in caso di infarto o eventi cardiovascolari.

Il veloce intervento di primo soccorso aiuta in primis la persona che abbiamo davanti da evoluzioni che potrebbero diventare sempre più gravi e diminuisce il sovraccarico del servizio di emergenza che è continuamente messo alla prova dal territorio, dagli ostacoli logistici e dalle risorse disponibili per accorrere ove ci sia bisogno, sempre e comunque, nel minor tempo possibile.

Ricordiamoci che oltre l’evento nefasto dell’infarto o dell’arresto cardiaco, esistono tante altre condizioni che necessitano di essere trattate in modo corretto per impedire evoluzioni altrettanto nefaste.

Esistono risorse gratuite per la fruizione di queste informazioni come l’app della Croce Rossa. Ma la cosa più importante è che qualsiasi fonte si decida di leggere o corso si pensi di seguire, ci si accerti che sia una fonte accreditata ed affidabile e magari quanto più aggiornata.

di Salvatore Zichichi
© Riproduzione Riservata
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