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Policlinico di Palermo, vaccinazione dei sanitari: “Priorità a chi lavora nei reparti Covid”|VIDEO

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Va avanti con grande entusiasmo a Palermo la campagna vaccinazione all’interno dei quattro presidi della città, scelti come punto di riferimento per la vaccinazione anti Covid-19, iniziata con il tanto atteso V-Day del 27 dicembre. Insieme all’ospedale Civico che ha fatto da apri fila alla vaccinazione nell’isola, continua da quattro giorni l’affluenza anche nei presidi Policlinico, Villa delle Ginestre e Villa Sofia- Cervello presso il CTO.

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Per il Policlinico universitario “Paolo Giaccone” la vaccinazione per il personale sanitario ha preso luogo nella sede del centro vaccinazione anti-SARS-CoV-2 all’interno dell’U.O.C. di Epidemiologia Clinica diretta dal professore Francesco Vitale. La precedenza è stata data agli operatori della sanità in prima linea nell’emergenza Covid e quindi maggiormente a rischio.

“Abbiamo fatto una scala di priorità iniziando ovviamente con tutti gli operatori dei reparti Covid, che avevano bisogno di essere protetti per primi con i primi vaccini arrivati, che erano un quantitativo inizialmente limitato. Grazie all’assessorato alla Salute- spiega il professore Vitale- abbiamo preso parte ad un’azione partecipativa simbolica da parte delle altre aziende, ovvero quella di far partecipare anche il Policlinico di Catania, il Policlinico di Messina, l’Asp di Enna e l’Asp di Caltanissetta, visto che Palermo è stata individuata come Hub per le primissime vaccinazioni. Nei primi 3 giorni abbiamo vaccinato 50 persone al giorno, dieci per ciascuno di questi centri, proprio per dare il senso della partecipazione corale a quello che è un importantissimo momento di prevenzione, con la vaccinazione anti Covid degli operatori sanitari”. 

Per favorire le tempistiche legate ai vaccini e facilitare l’accoglienza a un numero elevato di persone sono state adibite nove postazioni per la vaccinazione con la presenza di un’equipe formata da infermieri, medici e anestesisti.

Al momento presso la struttura sono arrivati i vaccini della Pfizer Biontech, i quali seguono un rigido iter di trattamento, attraverso un processo strettamente complesso il quale prevede una particolare attenzione nel trattamento e nel trasporto del prodotto. “I vaccini arrivano congelati, è un procedimento abbastanza complesso che prevede il trasporto di questo vaccini, la produzione e la conservazione a meno -70 gradi, questo crea un minimo di complessità perché bisogna avere devi frigoriferi attrezzati che noi abbiamo potenziato per l’occasione. – continua il professore Francesco Vitale- Una volta che il vaccino arriva congelato bisognerà attendere dall’azienda produttrice uno sblocco del sistema che permette di poter certificare che il vaccino dal momento che è uscito dall’azienda ed è arrivato al centro di vaccinazione ha avuto sempre costantemente una temperatura di almeno -70 gradi che ne consente l’efficacia e la sicurezza”.

L’arrivo dei vaccini prevede quindi diversi passaggi prima che questo possa essere somministrato, un’attesa di almeno 24 ore iniziali consente di ottenere lo sblocco dall’azienda produttrice che certificherà l’utilizzo dei vaccini e la messa in moto di una vera e propria catena di montaggio che mira alla divisione in dosi del prodotto e al continuo monitoraggio del contenuto soprattutto basato sul mantenimento della sua qualità. I vaccini infatti una volta scongelati devono essere adoperati nel giro di sei ore. “Abbiamo messo su una filiera di qualità che vede la partecipazione multidisciplinare di tante figure professionali, a cominciare dai farmacisti ospedalieri che preparano le fiale e le siringhe che poi andranno al centro di vaccinazione”.

Diversi i progetti del 2021 per la promozione alla vaccinazione, l’azienda ospedaliera infatti dopo la vaccinazione prevista per di tutti gli operatori sanitari, che sarà soddisfatta orientativamente entro febbraio, passerà a partire dal mese di marzo alla vaccinazione degli studenti universitari e i docenti.

“Il Covid è una malattia importante che necessita di una grande adesione, ma non dobbiamo dimenticare le altre vaccinazioni. -conclude- Promoviamo costantemente l’adesione alle vaccinazioni, siamo centro di riferimento per la sorveglianza dell’influenza a livello regionale, ogni anno diamo un report all’assessorato su quelli che sono i risultati della sorveglianza dell’influenza e della sorveglianza di tutte le malattie prevenibili con le vaccinazioni”.

Sull’adesione ai vaccini da parte del personale sanitario aggiunge: “Mi aspetto che gli operatori sanitari abbiano a cuore la promozione della salute delle persone di cui si prendono cura. Mi aspetto davvero un’ottima adesione in virtù di questa cultura delle vaccinazioni che fa parte del ruolo anche universitario.”

di Fabiola Pepe
© Riproduzione Riservata
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