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Picco influenzale: perché è importante vaccinare i bambini?

influnetCome ogni anno si ripropone nei mesi di gennaio e febbraio il periodo epidemico influenzale e come ogni anno i bambini continuano ad essere i più colpiti. Ce lo confermano i dati dell’Istituto Superiore di sanità per mezzo della rete dedicata Influnet.

Nella settimana fra il 14 e il 20 gennaio di quest’anno sono stati diagnosticati 28,29 casi su mille pazienti nella fascia di età fra 0 e 4 anni rispetto a 3,97 casi su mille fra gli over 65. Si è trattato prevalentemente del virus influenzale di tipo A (sottotipo H1N1pdm09 e sottotipo H3N2).

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I bambini quindi in età prescolare risultano i più colpiti e costituiscono la principale fonte di diffusione dell’infezione. A tal proposito andrebbero fatte alcune considerazioni.

Innanzi tutto la vaccinazione anti-influenzale risulta lo strumento più efficace di prevenzione, ed anche se per il Ministero della Salute sono eleggibili per la vaccinazione in regime di gratuità solo i bambini con fattori di rischio legati ad alcune determinate patologie, la regione Siciliana già da tre anni ha inserito la frequenza delle comunità scolastiche come fattore di rischio nella circolare attuativa sulla vaccinazione antinfluenzale, prevedendo quindi un’immunizzazione a tappeto di tutti i bambini che frequentano la scuola.

Purtroppo però, vuoi per mancanza di conoscenza, vuoi  per quel serpeggiante timore delle vaccinazione che negli ultimi la pseudoscienza e le relative fake news hanno diffuso, continuano ad essere troppo pochi i bambini che vengono sottoposti a vaccinazione.

Di conseguenza si diffonde l’epidemia fra i bambini, con tutte le possibili e note complicazioni, polmoniti, otiti etc. Assistiamo quindi ad aule scolastiche spopolate, genitori che si assentano dal lavoro per assistere i piccoli malati e quel che è peggio la diffusione dell’influenza fra tutti i conviventi.

Un’ulteriore considerazione va fatta inoltre sulle modalità improprie di terapia in caso di influenza.

Come per tutte le malattie virali la terapia antibiotica risulta assolutamente inefficace e per di più dannosa per la comparse di numerosi effetti collaterali quali ad esempio la diarrea e per la possibilità di selezionare germi resistenti pericolosi per il paziente in particolare e per l’ambiente in generale, l’Italia purtroppo in Europa è seconda solo alla Grecia per l’eccessivo uso degli antibiotici.

Concluderei quindi con due raccomandazioni:

  • Vaccinate i bambini, anche quelli sani, per l’influenza;
  • Non utilizzate antibiotici nella terapia dell’influenza in assenza di complicazioni batteriche.
di Milena Lo Giudice
© Riproduzione Riservata
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