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Nuove misure anti Covid, chiudono musei e mostre. Limiti alla circolazione in tarda sera

Esiste la possibilità che 15 regioni superino la soglia di area critica per le terapie intensive nel prossimo mese“. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte nel corso delle sue comunicazioni sull’emergenza Covid nell’aula della Camera. illustrando le nuove misure anti Covid annunciate a Montecitorio.

Il premier ha annunciato un regime differenziato di misure basato sui diversi scenari regionali. “Il prossimo dpcm indivduerà tre aree e altrettanti scenari di rischio, per ciascuno dei quali sono previste misure via via più restrittive“, ha affermato il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, spiegando che l’inserimento di una regione in un’area avverrà con ordinanza del ministro della Salute e “dipenderà dal coefficiente di rischio raggiunto”Regioni a rischio più elevato ulteriori misure restrittive graduandole per il coefficiente di rischio“.

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Siamo costretti ad intervenire in un’ottica di prudenza” per attuare nuove misure e “per eseguire una strategia di contenimento del contagio“, ha detto Conte. “Questa strategia va modulata a seconda della situazione delle regioni. Per questo motivo adotteremo – ha spiegato – una decisione per interventi modulati sulla base di rischi elevati sul territorio sulla base di criteri scientifici. Introdurremo un regime differenziato basato su differenti scenari regionali“, ha affermato il premier.

Conte ha annunciato che “Per l’intero territorio nazionale intendiamo intervenire solo con alcune specifiche misure che contribuiscano a rafforzare il contenimento e la mitigazione del contagio. Chiudiamo nei giorni festivi e prefestivi i centri commerciali ad eccezione di negozi alimentari parafarmacie e farmacie ed edicole dentro i centri. Chiudiamo i corner per le scommesse e giochi ovunque siano, chiuderanno anche musei e mostre“. Il governo prevede limiti agli spostamenti da e verso regioni che presentano elevati livelli di rischio e limiti alla circolazione nella fascia più tarda, salvo comprovati motivi di lavoro, salute o necessità. Per le scuole secondarie si prevede di passare integralmente alla didattica a distanza.

 

Di Roberto Roccia

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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