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Nuova variante messicana: scoperti quattro casi in Italia

È la T478K ed è una mutazione del Sars-Cov-2. Questa è localizzata nel dominio di legame RBD della proteina Spike con il recettore umano ACE2, dunque nella porzione che il virus utilizza per legare le cellule e penetrare al loro interno.

Dopo l’analisi di oltre un milione di sequenze virali, il team di ricerca del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna ha individuato questa nuova variante diffusa principalmente in Messico, ma di cui sono state trovate tracce anche in Europa.

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È la stessa mutazione presente anche nella variante indiana B.1.617.2 (ribattezzata Delta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità). La T478K è considerata una delle varianti di preoccupazione per l’aumentata trasmissibilità: almeno il 50% secondo i dati preliminari e il potenziale di fuga immunitaria.

Questa nuova variante messicana si è rapidamente diffusa nella popolazione nordamericana nelle ultime settimane, in particolar modo in Messico, dove rappresenta più della metà dei casi di Covid. Oltre che in Messico però, è stata trovata anche negli Stati Uniti, dove per adesso è poco diffuso, in Europa, dove sono state segnalate alcune centinaia di infezioni tra Germania, Svizzera e Danimarca, e in Italia dove sono stati riportati quattro casi.

Il timore è che questa variante, caratterizzata dalla mutazione analoga a quella indiana, possa essere maggiormente trasmissibile e conferire al virus la capacità di eludere gli anticorpi della vaccinazione o di precedenti infezioni.

di Ludovica Lazzaro
© Riproduzione Riservata
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