Sanità in Sicilia

Morbo di Parkinson: uno studio rivela che la billirubina influisce positivamente sulla malattia

La bilirubina influisce positivamente sul morbo di Parkinson: lo dimostra uno studio sulle patologie neurodegenerative, nato dalla collaborazione tra Rita Moretti, neurologa e ricercatrice recentemente scomparsa, e la Fondazione Italiana Fegato Onlus (Fif), pubblicato sulla rivista scientifica International Journal of Molecular Medicine.

Il paper di ricerca, argomento della tesi di dottorato di Sri Jayanti realizzata proprio in Fif – spiega Silvia Gazzin, Senior scientist della Fondazione, ricordando Rita Moretti, grazie alla quale si è giunti a questi risultati – dimostra come la bilirubina, un derivato del catabolismo dei globuli rossi, prevenga la perdita di neuroni dopaminergici responsabile dei sintomi motori nel morbo di Parkinson. Il lavoro ha, inoltre, permesso di identificare e dimostrare il ruolo dominante di una citochina infiammatoria, Tnf-alfa (tumor necrosis factor alpha), nell’indurre la sofferenza e successiva perdita di tali neuroni“.

Da un punto di vista traslazionale, “cioè come la ricerca di base nata da una problematica medica possa tornare utile al paziente – afferma il direttore scientifico della Fif, Claudio Tiribelliquesti risultati sono importanti per due possibilità: in primo luogo, aprono la strada all’uso della bilirubina per rallentare o bloccare la progressione del Parkinson dopo la sua diagnosi; in secondo luogo, dimostrando il ruolo dominate di Tnf-alfa, permettono di indirizzare la ricerca su approcci che, attraverso l’acquisizione di piccole abitudini quotidiane come l’assunzione di nutraceutici che possano regolarne i livelli, possano prevenire l’aumento di Tnf-alfa e il suo effetto dannoso sul cervello“. La prosecuzione del lavoro verterà sul valutare entrambe le possibilità e sarà attuata nell’ambito della neocostituita “LiverBrain Unit” da parte della Fif dedicata alla figura di Rita Moretti.

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© Riproduzione Riservata
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