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Medico palermitano scomparso a Corleone: proseguono senza sosta le ricerche

Proseguono senza sosta le ricerche di Giuseppe Liotta il medico palermitano di cui da sabato non si hanno notizie e disperso nella zona di Corleone. Il medico stava tentando di raggiungere l’ospedale di Corleone a bordo della sua auto, ma avendo probabilmente trovato la strada principale bloccata, sembrerebbe avere deciso di prendere una scorciatoia in mezzo ai campi già devastati dall’alluvione, per questo tra le ipotesi più plausibili vi è quella che un’onda di acqua e fango lo abbia travolto.

Intanto, i carabinieri hanno ritrovato lembi del giubbotto a Scalilli poco distante da Corleone, e ieri pomeriggio sono stati rinvenuti i suoi pantaloni nella zona a valle delle gole di Molino Drago.

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In un lungo post pubblicato nei giorni scorsi su Facebook Giorgio Trizzino, deputato del M5s e direttore sanitario dell’ ospedale Civico di Palermo, ha commentato con tristezza e amarezza la scomparsa del giovane medico scrivendo:

Giorgio TrizzinoEppure si trattava di un giovane medico che ha perso la vita per adempiere al proprio dovere, ma i Tg nazionali di questa sera non gli hanno dedicato neanche una parola. Ancora non lo abbiamo trovato e continuiamo a cercarlo e il dolore della sua compagna di vita rimane impresso nello sguardo dei soccorritori e di noi tutti.

Un dolore silenzioso che si percepisce netto in quella campagna desolata dove ormai scorrono gli ultimi rigagnoli di quella terribile alluvione. La scomparsa di Giuseppe ha fatto meno scalpore dei danni alla foresta degli abeti rossi del Friuli. Una storia, quella di Giuseppe, che forse colpisce meno dei violini di Stradivari che vengono costruiti con quel legno.

Ma Giuseppe era un uomo ed un medico eccezionale che ha voluto mettere a repentaglio la propria vita pur di arrivare in orario al proprio posto di lavoro in ospedale. Un eroe dei nostri giorni di cui forse si farebbe bene a parlare di più e con maggiore rispetto. Come lui molti altri professionisti che con coraggio affrontano giornalmente ogni difficoltà pur di non arrendersi. È questa l’Italia che ci deve rappresentare.

È questo il Paese che vogliamo, fatto di persone che fanno semplicemente il loro dovere e non si sottraggono al sacrificio. Senza retorica ma con semplicità ci piacerebbe che almeno se ne parlasse, magari al posto dei vari ‘cavalieri del lavoro’ ad altri personaggi che sono lontani da questo modello di vita.

A proposito, giovedì mattina il Presidente della Repubblica nominerà i nuovi Cavalieri del Lavoro e sarebbe molto importante per tutti coloro che lavorano se potesse ricordare in quella circostanza anche Giuseppe che forse è quello che meriterebbe più di ogni altro questa onorificenza.

Alla Rai vorrei ricordare che è finito il tempo delle notizie che devono solo fare scalpore. Certo raccontare la storia degli abusi edilizi nella provincia di Palermo è più premiante in termini di ascolto che parlare di Giuseppe di cui ancora non si trova il corpo. Ma noi vogliamo continuare a cercare nel fango finché non troveremo Giuseppe”.

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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