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Le patologie del ginocchio e l’esame clinico corretto

Una delle articolazioni del corpo umano più colpite da traumi o comunque da patologia è il ginocchio. Queste patologie, si presentano sia con l’avanzare dell’età, patologie degenerative, sia presentarsi in giovane età, patologie traumatiche.  Anche se si chiamano con nomi differenti, artrite, artrosi, infiammazione, lesioni ai legamenti etc, la sintomatologia comune è dolore ed impotenza funzionale.

Tra le cause con maggior frequenza ci sono i traumi. Questi possono essere scaturiti da diversi fattori, e possono presentare diverse conseguenze come lesioni del menisco, lesioni ossee, o lesioni dei legamenti. Tuttavia dopo un’attenta anamnesi, la cosa importante e scegliere l’esame più idoneo per una corretta diagnosi.

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I traumi distorsivi del ginocchio sono causati frequentemente da piegamenti o torsioni. Il ginocchio, fungendo da fulcro per lo scarico delle forze con il piede bloccato a terra, va incontro a forti sollecitazioni.

Dipende il tipo di trauma e la modalità, i legamenti convolti sono il legamento crociato anteriore, posteriore ed i collaterali laterale e mediale.  La funzione dei legamenti crociati e quella di modulare le sollecitazioni lungo l’asse antero-posteriore del ginocchio, mentre i legamenti collaterali regolano le sollecitazioni in direzione laterale e in direzione mediale. A seguito del trauma un’altra sede può essere il menisco.

Questo è formato da una struttura fibrocartilaginea avente una forma di C.  La sua funzione è quella di migliorano la congruenza tra il condilo femorale ed il piatto tibiale, ammortizzazione ed aumento della stabilità del ginocchio.

La diagnosi, generalmente si basa su riscontri all’esame obbiettivo. Il medico attraverso delle manovre specifiche andrà a verificare il tipo di lesione e la sede.

Tuttavia anche attraverso l’uso di esami di diagnostica per immagini come la risonanza magnetica, radiografia, ecografia o tac, è possibile andare a riscontrare la sede ed il tipo di lesione.

L’esame radiografico è indispensabile per valutare in acuto il trauma. Accerterà la presenza di eventuali fratture o danni osteocondrali. In seconda battuta, dopo circa 2-3 settimane, per dare il tempo di far riassorbire il versamento, e quindi avere delle immagini migliori, si può effettuare l’esame della risonanza magnetica. Questo esame risulta essere molto affidabile in special modo per le parti molli.

di Dario Cerasola
© Riproduzione Riservata
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