Sanità in Sicilia

La ricerca sanitaria siciliana fa rete e riceve un finanziamento dal Ministero della Salute

La Sicilia conferma il proprio impegno e determinazione nella ricerca in campo medico. Dopo la pubblicazione degli esiti del bando per la ricerca finalizzata 2018, indetto dal Ministero della Salute, per quanto riguarda la sezione “Programmi di Rete (NET)” risulta ammesso a finanziamento quello che prevede la partecipazione della Sicilia, assieme ad altre tre Regioni.

Il Programma di Rete “Identificazione precoce delle esigenze di assistenza a fine vita e prognosi in pazienti complessi ricoverati in medicina interna” avrà come principal investigator per la Sicilia il professore Salvatore Corrao, direttore del Dipartimento di Medicina dell’ospedale Civico di Palermo, che ha sottolineato: “Non è stato semplice aggiudicarci un bando ministeriale altamente competitivo. Come previsto dal bando della ricerca finalizzata, la valutazione dei programmi di rete è stata svolta in modo da assicurare una netta separazione tra le fasi amministrativa, di valutazione e di audit. La fase amministrativa è stata svolta dagli uffici 3 e 4 della Direzione generale della ricerca e dell’innovazione in sanità del Ministero della Salute e dal Call steering committee.

La fase di valutazione si è svolta in due fasi: una individuale, in cui i valutatori hanno svolto in via autonoma la disamina dei programmi di rete presentati; una collegiale, in cui il panel scientifico di valutazione ha riesaminato le risultanze delle valutazioni individuali

Il team di professionisti previsto nel progetto seguirà con attenzione i pazienti complessi ricoverati in medicina interna attraverso una valutazione multidimensionale e multiprofessionale per l’identificazione precoce delle condizioni terminali in pazienti non necessariamente neoplastici consentendo ai medici di trasferire i pazienti all’hospice o al servizio di cure domiciliari palliative.

Il professore Corrao ha quindi aggiunto: “L’identificazione precoce di un paziente malato terminale potrebbe contribuire allo sviluppo di strategie cliniche per evitare un uso eccessivo e non utile delle cure mediche e aiutare i pazienti con malattie terminali migliorare la qualità di vita e di assistenza senza il peso di un accanimento terapeutico. L’approccio multidimensionale di un paziente con malattia cronica da parte di un team multiprofessionale dovrebbe condurre a decisioni più appropriate accompagnando il paziente e i suoi familiari verso una fine vita più dignitosa“.

Un programma considerato altamente innovativo e con un elevato impatto sul Servizio Sanitario Nazionale, oltre ad essere un tema di grande interesse per il Servizio Sanitario Regionale, pertanto, sarà co-finanziato dalla Regione dopo gli adempimenti tecnico-giuridici necessari per disciplinare le attività progettuali previste.

Per il progetto siciliano, che avrà una durata di tre anni, arriveranno in totale 600.000 euro, il 70% dei quali dedicato a contratti di ricerca. Dall’Assessorato della Salute Regione Siciliana grande soddisfazione anche per la dottoressa Sonia Lo Bue, Dirigente Servizio 3 “Progetti, Ricerca, Innovazione e Tecnica Sanitaria” del Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico, che ha seguito da vicino la presentazione dell’ambizioso progetto.

Le altre regioni coinvolte sono la Lombardia con la Fondazione Istituto Nazionale per lo studio e la cura dei tumori di Milano (PI Dr. Caraceni Augusto Tommaso), la Liguria con l’Ospedale Policlinico San Martino di Genova (PI Dr. Pronzato Paolo), l’Emilia Romagna con l’Istituto scientifico romagnolo per lo studio e la cura dei tumori (PI Dr. Maltoni Marco Cesare).

 

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