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Istat, vaccini: la mortalità sotto i cinque anni diminuisce ma è maggiore al Sud

Lo studio dell’andamento della mortalità nei primi cinque anni di vita consente di valutare l’evoluzione dello stato di salute di un paese e il suo benessere demografico, in relazione anche alle condizioni di vita e al momento storico che un paese attraversa.

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Da pochi giorni l’Istat ha presentato le tavole di dati riferite alla mortalità sotto i 5 anni per causa di morte, ripartizione e cittadinanza.

Rispetto ai precedenti report, l’Istituto Nazionale di Statistica ha rilasciato le nuove tavole sulla mortalità per le malattie infettive oggetto di vaccinazione, sotto i 5 anni di età. Nonostante l’ampio programma di vaccinazione presente sul territorio Italiano da circa 60 anni, è possibile oggi continuare a morire per alcune patologie infettive come la pertosse, la varicella e la meningite.

Nel 2015 in Italia sono stati rilevati 1.767 decessi prima dei 5 anni di vita. Il tasso di mortalità in queste età è di 3,6 per mille nati vivi, oggi il risultato più basso al mondo. Basti pensare che poco più di un secolo fa, nel 1887, se ne contavano 399.505.

Il confronto con i paesi in via di sviluppo mette in evidenza che il tasso di alcuni paesi africani è vicino a quello che l’Italia presentava negli anni ‘30 mentre quello di alcuni paesi asiatici è paragonabile al tasso dell’Italia negli anni ’50.

Le principali cause di morte rimangono alcune condizioni morbose di origine perinatale e le malformazioni congenite, responsabili del 69% dei decessi nei primi 5 anni di vita. A inizio del secolo scorso invece si moriva soprattutto a causa di malattie infettive, quando il livello era pari a 108 per mille nati vivi.

L’analisi territoriale evidenzia il persistere di un gradiente Sud vs Centro-Nord, con l’area meridionale che continua ad essere più svantaggiata in termini di mortalità nei primissimi anni di vita.

mortalità infantile italiani vs stranieri

Nel 2015, l’84% dei decessi nei primi cinque anni, avvengono nel primo anno di vita e il 47% di questi ultimi, nella prima settimana.

La mortalità infantile dei residenti di cittadinanza straniera è più elevata rispetto a quella dei cittadini italiani con una distanza che va aumentando negli anni più recenti.

di Giuseppe Natoli
© Riproduzione Riservata
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