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Ipertensione arteriosa e monitoraggio, perché è utile l’holter pressorio

Secondo le linee guida ESC-ESH del 2013, per fare diagnosi di ipertensione arteriosa (PA) veniva considerato sufficiente il monitoraggio dei valori pressori presso uno studio clinico. Secondo le nuove linee guida del 2018 per il trattamento della PA, la diagnosi deve oggi essere confermata da ripetute misurazioni cliniche della PA oppure, laddove possibile, dai risultati di una Pressurometria Ambulatoriale delle 24 ore.

Questo esame, comunemente conosciuto come Holter Pressorio è fortemente raccomandato in quanto permette un reale controllo dei valori pressori, alle volte alterati per le emozioni suscitate dalla presenza di personale sanitario durante le misurazioni (ipertensione da camice bianco).

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L’Holter Pressorio permette di rilevare la media delle letture della PA nelle 24 ore. Inoltre, rispetto alle misurazioni manuali, seppur ripetute con gli stessi intervalli di tempo, l’Holter Pressorio registra anche la variazione di pressione arteriosa nelle ore notturne, difficile da effettuare in autonomia. La PA normalmente diminuisce durante il sonno. Questo andamento viene definito profilo pressorio.

In condizioni normali infatti la PA notturna si riduce di almeno il 10% rispetto alla diurna ed il soggetto viene definito “Dipper“. Se questo decremento non si verifica in modo fisiologico si rientra in una condizione definita “Non-Dipper“. Quest’ultima condizione viene considerata un fattore di rischio per lo sviluppo di eventi cardiovascolari.

Oggi esistono dispositivi Holter PA molto piccoli e leggeri, pratici da tenere addosso nell’arco della giornata senza alterare lo svolgimento delle normali attività di vita.

Il dispositivo viene applicato come un normale bracciale da misurazione della PA posizionato all’altezza del braccio al di sopra della piega del gomito e viene collegato ad un apparecchio dotato di memoria interna che insuffla aria ed è in genere programmato per registrare la PA a intervalli di 15 minuti durante le ore diurne, e di 30 minuti durante le ore notturne. I valori medi della PA sono solitamente forniti per il giorno, la notte e le 24 ore.

La misurazione non è dolorosa ma può recare fastidio il gonfiaggio del bracciale ad intervalli regolari, nonostante dopo le prime misurazioni molti soggetti non notino la sua presenza. Per poter considerare valide le misurazioni sono richieste almeno il 70% delle registrazioni della pressione arteriosa attendibili. E’ importante quindi seguire alcune regole per rendere l’esame attendibile senza necessità di essere ripetuto.

Tra una misurazione e l’altra il soggetto è libero di muoversi senza limitazioni. Mentre è raccomandabile fermarsi all’inizio di una nuova misurazione tenendo il braccio disteso lungo il corpo fino alla fine della misurazione stessa.

Trattandosi di un esame che registra l’oscillazione dei valori pressori in condizioni normali non è necessario stare a riposo durante le registrazioni, è importante invece continuare a svolgere le consuete attività di vita. Il soggetto portatore di Holter Pressorio potrà dunque recarsi a lavoro, fare faccende domestiche, uscire per una passeggiata, fare commissioni e guidare l’auto, non è consigliata l’attività fisica intensa a meno che non vi siano indicazioni precise da parte del sanitario.

Una corretta valutazione del paziente iperteso dovrebbe includere sempre la pressurometria delle 24 ore sia in fase di prima diagnosi che per controllare l’efficacia della terapia antipertensiva.

 

 

di Marika Lo Monaco
© Riproduzione Riservata
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