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Integratori a base di curcuma: tredici i casi di epatite accertati

Sono saliti a tredici i casi certificati di epatite colestatica acuta, non infettiva e non contagiosa, dovuta al consumo di integratori a base di curcuma.

L’infiammazione del fegato non infettiva può essere causata dall’ingestione di alcune sostanze (abuso di alcool o di farmaci, funghi velenosi), malattie autoimmuni o problemi metabolici.

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L’epatite non infettiva è a sua volta di due tipi: con danno epatocellulare (le cellule del fegato danneggiate liberano enzimi, con picco di transaminasi) o con colestasi, ovvero aumento della bilirubina (componente della bile) e conseguente ittero. I casi di epatite correlati al consumo di integratori a base di curcuma per fortuna sono stati di lieve entità e, dopo il ricovero in ospedale, si sono risolti nel giro di pochi giorni. In tutti si sono presentati sia il danno epatocellulare sia l’aumento di bilirubina.

Il ministero della Salute, attraverso le Regioni, ha quindi iniziato il campionamento dei lotti coinvolti. Presto l’Istituto Superiore di Sanità procederà allo svolgimento delle opportune analisi per tracciare la provenienza delle materie prime.

L’elenco degli integratori segnalati è disponibile sugli avvisi di sicurezza pubblicati dal Ministero della Salute sul proprio sito.

Si tratta, nello specifico, di Curcuma complex Bai aromatici per conto di Vitamin shop, Tumercur Sanandrea Movart Scharper Spa stabilimento a Nichelino, Curcuma Meriva 95% 520mg Piperina 5 mg Farmacia dr. Ragazzi, Malcontenta, Curcuma Buoni di natura Colfiorito.

A questi si aggiungono gli integratori già segnalati tra il 10 e il 16 maggio, ovvero: Curcumina Plus 95%, lotto 18L823 Niva prodotto da Frama, Curcumina 95% Kline lotto 18M861 Niva prodotto da Frama, Curcumina Plus 95% piperina linea@ lotto 2077-Lot 198914 Niva prodotto da Frama, Curcumina Plus 95% piperina linea@ 18e590 Niva prodotto da Frama.

Il nesso tra epatite e la curcumina presente in questi integratori è ormai certo perché tutti i casi in cui è stata sospesa l’assunzione hanno avuto una risoluzione.

E le persone che lo hanno assunto di nuovo, dopo essersi riprese, si sono ammalate nuovamente.

La curcumina, infine, è l’unico elemento comune dei casi. Esclusa la presenza di micotossine e un possibile ruolo della piperina, presente solo in alcuni integratori segnalati.

Gli scienziati non escludono alcuna ipotesi, stanno valutando la possibile contaminazione con sostanze conosciute in letteratura come causa dell’epatite colestatica, come pure la possibile aggiunta volontaria di sostanze. Per quanto riguarda la tracciabilità, in Italia è immediata quindi le ditte coinvolte, volontariamente, stanno ritirando dal mercato i lotti coinvolti.

Più difficile ottenere la documentazione di tracciabilità in India, ma su questo si sta lavorando. I consumatori sono pertanto invitati a titolo precauzionale a sospendere temporaneamente il consumo di tali prodotti, i cittadini sono inoltre invitati a segnalare al medico eventuali disturbi.

Il ministero della Salute ha inoltre lanciato, attraverso il sistema europeo, una richiesta agli altri Stati per capire se ci sono stati eventuali casi simili. In Italia, nel frattempo, sono in corso le verifiche per individuare la causa responsabile dei casi di epatite.

Per fortuna la situazione ora è sotto controllo, le ditte produttrici sono state sensibilizzate e alcune hanno stabilito il ritiro volontario dei lotti.

di Giuseppe Natoli
© Riproduzione Riservata
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