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I rischi dei cibi ultra-elaborati: scegliere bene per invecchiare in salute

La fragilità, condizione tipica degli anziani, è caratterizzata da una perdita di riserve funzionali, di cui la sarcopenia è la manifestazione patofisiologica più importante.

Gli anziani hanno una maggiore vulnerabilità anche a fattori di stress minori ed è ciò è legato a un aumento dell’istituzionalizzazione e della morte prematura.

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I fattori dietetici sono stati più volte correlati alla fragilità e alla disabilità, in particolare il rischio di fragilità è inversamente associato a proteine ​​totali, animali di antiossidanti, vitamine del gruppo B.

È stato condotto un studio con 1.822 pazienti di almeno 60 anni reclutati nel 2008-2010 in Spagna, i cui risultati sono stati pubblicati lo scorso maggio su Journals of Gerontology.

Lo studio ha valutato l’associazione tra assunzione di alimenti ultra-elaborati (identificati in base alla natura e alla portata del loro trattamento industriale; “classificazione NOVA”) e la presenza di  fragilità accertata sulla base dei criteri di Fried.

Gli alimenti ultra-elaborati sono definiti come prodotti alimentari o bevande formulati principalmente o interamente da sostanze derivate da alimenti con aggiunta di additivi. Questi alimenti includono oli raffinati, grassi idrogenati, proteine isolate, diversi tipi di farina e amidi, vari tipi di zucchero. Di solito hanno un alto contenuto di grassi totali, grassi saturi, grassi trans, zuccheri semplici e sale, ma bassi contenuto di proteine, fibre e densità dei nutrienti.

Gli alimenti ultra-elaborati sono durevoli, appetibili, pronti da mangiare, da bere e il loro consumo sta crescendo in modo sostanziale persino nei paesi a basso reddito. L’interesse per questi alimenti e sul loro impatto sulla salute sta crescendo molto, ci sono prove che il consumo di cibo ultra-elaborato aumenta il rischio di malattie croniche.

In particolare il consumo di zuccheri aggiunti nella dieta delle persone anziane è associato con la fragilità.

Dall’analisi dei risultati dello studio è stato visto che già dopo solo 3 anni, l’assunzione di cibo ultra-elaborato era associato ad un aumentato rischio di fragilità in una popolazione non istituzionalizzata di almeno 60 anni. Probabilmente perché  il consumo di cibo ultra-elaborato è stato associato a una dieta povera (meno fibre, vitamine e Sali minerali), tutti fattori che contribuiscono  alla condizione di fragilità.

Ecco quindi che per invecchiare in salute e una sana alimentazione, bastano pochi semplici consigli su come procedere per la selezione dei cibi:

  1. Eliminare le bibite zuccherate, soprattutto a tavola!
  2. Scegliere snack salutari: patatine fritte, biscottini, popcorn, caramelle e via dicendo sono ricchi di sale, zuccheri, grassi e insaporitoti che li rendono molto appetibili, motivo per cui staccarsene può essere molto difficile. Un’alternativa? Frutta fresca di stagione o frutta secca cruda (anacardi, mandorle, noci, semi di zucca, di lino)
  3. Cucinare e preparare i cibi a casa. Tutti i piatti pronti sono alimenti processati. Basta sapersi organizzare!

Il rischio di perdita di autonomia e di malnutrizione nella terza età deve ispirare ad un cambiamento radicale di stile di vita sin da giovani, è per questo che le più recenti linee guida puntano su un adeguato apporto di alimenti proteici per combattere la fisiologica perdita di massa muscolare che porta alla ridotta autosufficienza dell’anziano con l’aumento di comorbidità, mortalità e costi.

 

 

di Raffaella Mallaci Bocchio
© Riproduzione Riservata
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