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Giornata di studio a Palermo sui “Nuovi modelli di sviluppo e dieta mediterranea, un’alternativa culturale al pensiero mafioso

Il progetto proposto dal Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università LUMSA di Palermo in partnership con l’Istituto Idimed e con l’associazione Eupsich prevede una giornata di studi con l’obiettivo di offrire una piattaforma di dialogo su  percorsi di legalità che si fondano su modelli di sviluppo integrati e sostenibili e su nuove epistemologie culturali.

La giornata di studio si terrà venerdì 24 maggio 2019, dalle ore 09,00 alle 19,00, nella sede della LUMSA in via Filippo Parlatore, 65, Palermo.

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Le sessioni dei lavori sono state ideate per portare in scena “relatori” capaci di  “incontrare i giovani” attraverso nuovi linguaggi, metafore culturali, iconografie intellettuali, storie di vita e di non vita.

Mirano infatti a offrire una “alternativa culturale” agli storici modelli di pensiero ereditati dal substrato territoriale e valoriale siciliano mediati dalla cultura mafiosa.

Hanno l’obiettivo di “mettere in crisi” l’humus che ha alimentato la matrice neoculturale mafiosa lo “stile di pensiero” l’approccio all’esistenza e allo sviluppo socio-economico della Comunità all’interno della quale si trasmette tale matrice.

La psiche mafiosa si sviluppa e trasmette infatti a base etnica e viene totalmente incorporata dai suoi membri tramite percorsi dis-educativi trans generazionali e allargata ed ambiente socio-antropologico.

In essi l’individuo viene totalmente costruito ed assorbito fino a non esistere come persona, annullando il pensiero insaturo sino a giungere alla totale indifferenza per le qualità basilari della vita e della relazione umana sino alla perdita del valore dello stesso vivere e morire.

In questo mondo le categorie del bene e del bello sono sconosciute e predomina solo la dimensione del potere (di Cosa nostra). Un prototipo del fondamentalismo psichico che in vario modo è presente anche in terrorismo, razzismo, nazismo, xenofobia… “L’altro” è solo un nemico da sottomettere o distruggere.

Nella mafia con indifferenza. Persino il condividere cibo, cosa centrale nella cultura siciliana, ha solo la funzione di tessere patti, progettare azioni criminali. La dieta mediterranea è l’opposto. La cultura ha costruito un cibo che è salute, vita, che valorizza il gusto e la qualità del sapore.

Dividere cibo nel Mediterraneo e in Sicilia è piacere, scambio, rito dell’incontro, tempo da dedicare al benessere al vivere al relazionarsi. La dieta mediterranea, come la sua antica lingua, è frutto di incontri, mescolanza, scambi, integrazioni.

Il cibo quindi in Sicilia assume il valore di una cultura di base, oggi assai in rilancio, pienamente antimafiosa vitale e di grande qualità culturale. Interessante l’interrogativo “come si è costruita una dieta che è esempio mondiale di salute psico-fisica e di qualità del gusto?”.

Il rapporto io-altro totalmente negato, se non in termini di dominio, paura, violenza, sopraffazione è, quindi, il contrario della cultura siciliana. Essere uomo d’onore in senso non mafioso, vuol dire certezza della parola data, protezione dei più deboli, pietas per la sofferenza altrui.

Il convegno, quindi, vuole approfondire la visione di Braudel, e cioè che le pareti rocciose che digradano a mare vanno a far “nascere ulivi e civiltà”. Esattamente il contrario della cultura mafiosa che va cambiata alla radice se si vuole andare verso la legalità. Su questo un esempio chiarissimo è Padre Pino Puglisi. Cambiare il modo di concepire lo stare insieme è combattere a fondo la mafia.

Per info: 340 2465324 – ceramifrancescarita@gmail.com

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 LUMSA

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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