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Fondi PNRR: approvati progetti all’Asp di Palermo e di Catania

ASP DI PALERMO

Ammontano complessivamente a 93 milioni e 873 mila euro gli interventi programmati dall’Asp di Palermo con fondi del Pnrr (Missione 6- Salute del Piano nazionale di ripresa e resilienza). Gli atti deliberativi di approvazione dei progetti di fattibilità tecnico-economica sono, già, stati adottati dalla direzione aziendale e pubblicati mercoledì scorso all’albo pretorio.

Nel territorio di città e provincia (e nelle isole Pelagie) saranno realizzati:

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  • 10 Ospedali di comunità (con un investimento di 25.969.000 euro), che svolgeranno una funzione intermedia tra il domicilio ed il ricovero ospedaliero, verranno realizzati: 5 a Palermo (Guadagna, Enrico Albanese e 3 alla Casa del Sole); a Petralia Sottana, Termini Imerese, Palazzo Adriano, Lercara Friddi e Piana degli Albanesi;
  • 12 Centrali operative territoriali (2.728.000 euro), dove sarà curata la gestione informatizzata dei percorsi assistenziali in stretta connessione con Presidi ospedalieri e ambulatoriali pubblici e privati;
  • 38 Case di Comunità (57.660.000 euro), nelle quali si potrà trovare assistenza 24 ore su 24, ogni giorno della settimana, saranno realizzate a: Cefalù, Collesano, Pollina, Carini, Cinisi, Capaci, Alimena, Ganci, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Misilmeri, Ventimiglia di Sicilia, Godrano, Montemaggiore Belsito, Cerda, Termini Imerese, Castronovo di Sicilia, Valledolmo, Santa Flavia, Bisacquino, Corleone, Camporeale, Partinico, Balestrate, San Giuseppe Jato, Monreale, Villabate, Lampedusa, Linosa, Ustica, Villafrati, Caccamo, Trabia, Aliminusa, Vicari, Bagheria e 2 a Palermo Presidio “Biondo” di via Gaetano La Loggia;
  • 1 “Ospedale sicuro e sostenibile”, individuato nel nosocomio di Partinico (7.514.000 euro).

I progetti di fattibilità tecnico-economica sono, già stati trasmessi a Invitalia che curerà per conto dell’Asp di Palermo l’affidamento delle procedure di appalto integrato (progettazione ed esecuzione dei lavori). I progetti sono stati redatti da professionisti reclutati per il raggiungimento degli obiettivi di Pnrr e inseriti in un “Ufficio speciale” istituito un anno e mezzo fa e dedicato esclusivamente alla realizzazione degli interventi previsti.

ASP DI CATANIA

L’importo complessivo degli interventi è di poco inferiore a 71 milioni di euro, di cui 66 milioni circa da finanziamento PNRR e 5 milioni da Bilancio Aziendale, per:

  • 29 Case di Comunità che saranno realizzate a: Acireale, Adrano, Belpasso, Biancavilla, Bronte, Caltagirone, Castiglione di Sicilia, Catania (3), Fiumefreddo, Giarre, Grammichele, Gravina di Catania, Linguaglossa, Militello Val di Catania, Mineo, Mirabella Imbaccari, Misterbianco, Palagonia, Paternò, Pedara, Piedimonte Etneo, Ramacca, Randazzo, San Giovanni La Punta, San Gregorio di Catania, Scordia, Viagrande;
  • 10 Ospedali di Comunità che saranno realizzati a: Acireale, Adrano, Caltagirone, Catania, Linguaglossa, Mineo, Paternò, Ramacca, Randazzo, Vizzini.

I progetti di fattibilità tecnico-economica sono stati interamente redatti da professionisti reclutati per tali obiettivi e coordinati dai RUP (responsabile unico procedimento) dell’UOC Tecnico, diretto da Francesco Alparone. Per la realizzazione degli interventi, in armonia con le indicazioni dell’Assessorato regionale alla Salute, gli atti sono stati inviati a Invitalia che, in qualità di Centrale di Committenza, procederà alla pubblicazione dei bandi per l’affido degli appalti integrati. 

CENTRALI OPERATIVE TERRITORIALI

Già esperite e in fase di aggiudicazione le gare per la realizzazione delle Centrali Operative Territoriali (COT). L’importo previsto per gli interventi, predisposti dall’UOC Tecnico, è di 1 milione e 700 mila euro.

Sono 10 le COT previste in provincia, che saranno operative ad: Acireale, Bronte, Caltagirone, Catania (3), Giarre, Gravina di Catania, Palagonia e Paternò.

L’obiettivo della COT è di assicurare continuità, accessibilità ed integrazione dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria. Il servizio sarà operativo tutta la settimana e rivolgerà la sua attività a tutti gli attori del sistema sociosanitario, personale distrettuale e ospedaliero, che possono richiederne l’intervento: medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e medici di continuità assistenziale, medici specialisti ambulatoriali interni, e altri professionisti sanitari presenti nei servizi aziendali e distrettuali nonché personale delle strutture di ricovero intermedie, residenziali e semiresidenziali e dei servizi sociali.

di silvia De Luca
© Riproduzione Riservata
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