Sanità in Sicilia

Fascicolo sanitario, al via il progetto per la formazione dei medici. Faraoni: “Una svolta per il sistema sanitario regionale”

Parte la prima fase del progetto per l’adozione e l’utilizzo del fascicolo sanitario elettronico 2.0 (Fse 2.0), approvato con decreto assessoriale e finanziato nell’ambito della missione 6 Salute del Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) e che entrerà a regime a marzo 2026. A dare il via al percorso operativo e formativo sono gli ordini dei medici di Palermo e Messina e le Asp provinciali.

Il nuovo metodo di raccolta dei dati sanitari dei siciliani riguarderà un bacino di quasi 25 mila medici in tutta la Sicilia, con circa 7 mila professionisti nella provincia di Palermo e più di 3000 in quella di Messina, per accompagnare professionisti e cittadini nella transizione digitale legata al fascicolo.
Sono medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, specialisti ambulatoriali e professionisti delle strutture private autorizzate e accreditate che saranno destinatari di un percorso formativo.

“La platea da formare in Sicilia è ampia – dice Toti Amato, presidente dell’ordine dei medici di Palermo, nel corso della presentazione del progetto, oggi a Villa Magnisi, a Palermo, reso operativo attraverso un protocollo sottoscritto dall’Asp e dall’Omceo di Palermo a firma del direttore sanitario Antonino Levita e dello stesso Amato – Il fascicolo elettronico è importante, non solo per chi deve gestire e amministrare la salute, ma principalmente per il cittadino. Le persone avranno una scheda a cui possono accedere con il consenso del medico curante, quindi il rapporto col medico di famiglia è molto importante”. Il piano operativo del protocollo firmato a Palermo definisce in modo puntuale l’organizzazione delle attività formative.

“I medici guarderanno il fascicolo sanitario elettronico e capiranno esattamente qual è la situazione clinica del paziente – dice Giacomo Scalzo, dirigente generale del Dasoe – Il fascicolo diventa un salvavita perché dentro c’è la storia sanitaria dei cittadini, e ciò sarà utile in caso di necessità anche all’estero”.
Nei cicli di formazione, saranno chiari tempi, contenuti, responsabilità e strumenti, con un’attenzione specifica allo sviluppo delle competenze digitali.
“Si tratta di un processo legato di digitalizzazione, voluto dal ministero e che la Regione ha programmato con una serie di attività formative – dice Salvatore Iacolino, dirigente generale del dipartimento per la pianificazione strategica della Regione siciliana – e servirà ad alimentare i flussi informativi del fascicolo sanitario per poi tracciare un profilo sintetico di ciascun paziente”.

Il progetto è articolato su due direttrici: da un lato l’aggiornamento delle competenze professionali, dall’altro la diffusione di buone pratiche tra medici generali, pediatri e specialisti accreditati.

“E’ una svolta per il sistema sanitario regionale – dice l’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni -, che ci dà la possibilità di stare al passo con le innovazioni che la stessa Europa richiede. Il fascicolo sanitario è una modalità che sicuramente semplificherà il percorso dei nostri cittadini nelle modalità di accesso alle cure – conclude l’assessore – e nella presa in carico da parte delle nostre organizzazione dei loro diversi bisogni. Per le organizzazioni sanitarie sarà sicuramente un grande elemento di facilitazione per il governo dei bisogni”.

Da oggi il fascicolo sanitario 2.0 entra nella fase operativa che riguarda la formazione dei medici. Per legge, il fascicolo con la storia sanitaria di ogni siciliano, dovrà essere operativo entro marzo 2026.
L’investimento complessivo del progetto in Sicilia ammonta a circa 6,2 milioni di euro a valere sul Pnrr, ripartiti tra le nove Asp in base al numero di assistiti. Per le aziende sanitarie di Palermo e Messina, le prime due province che hanno già sottoscritto i protocolli operativi con gli ordini dei medici territorialmente competenti, l’investimento supera, rispettivamente 1,5 milioni di euro e circa 774 mila euro.

Per le altre sette aziende sanitarie, in base alla ripartizione definita e in raccordo con gli Ordini dei medici di competenza territoriale, sono destinati oltre 524 mila euro all’Asp di Agrigento, circa 320 mila all’Asp di Caltanissetta e quasi 1,4 milioni all’Asp di Catania. All’Asp di Enna sono assegnati poco più di 202 mila euro, mentre all’Asp di Ragusa spettano circa 419 mila euro e a quella di Siracusa quasi 500 mila euro. Chiude il quadro l’Asp di Trapani con un finanziamento di oltre 537 mila euro.

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