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“Diagnosi e terapia del piede diabetico: nuove frontiere”: il corso a Catania

Si terrà, il 18 gennaio, a Catania, un corso dell’AMD (Associazione Medici Diabetologi), dal titolo “Diagnosi e terapia del piede diabetico: nuove frontiere“, i cui responsabili scientifici sono i dottori A. Chiavetta, C. Finocchiaro, A. Lo Presti, con l’obiettivo di fornire agli operatori sanitari che si occupano di tale complicanza (medici, infermieri, podologi, tecnici ortopedici) un’opportunità di aggiornamento sulle tematiche cliniche e terapeutiche per la prevenzione e la cura delle lesioni del piede.

Si stima che entro il 2035 la prevalenza globale del Diabete Mellito salirà a quasi 600 milioni e circa l’80% di queste persone vivranno in paesi in via di sviluppo.

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La frequenza e la gravità del Piede Diabetico varia da regione a regione e tali differenze sono in gran parte dovute alle diverse condizioni socioeconomiche, al tipo di calzature e agli standard di cura del piede.

Le ulcere del piede nella popolazione diabetica presentano un tasso annuale variabile tra il 5% ed il 7%; come risultato si avrà un rischio di sviluppo di un’ulcera al piede nel corso dell’intera vita pari al 25% e che un terzo di questi pazienti andrà incontro ad amputazione.

Le lesioni del piede sono responsabili di inabilità, di lunghe cure ambulatoriali, di frequenti ospedalizzazioni. Ciò comporta un peggioramento della qualità di vita del diabetico e dei suoi familiari oltre ad implicare un notevole peso sociale ed economico.

L’aumento di prevalenza del diabete e della durata della vita dei pazienti hanno condotto, ad una vera e propria epidemia di complicanze agli arti inferiori, aumentando il numero di nuovi casi, il numero delle recidive ed il numero della amputazioni conservative.

Questo incremento, con le problematiche ad esso associate – si pensi solo ai costi relativi ed all’organizzazione del lavoro intorno ad una patologia così complessa e caratteristicamente  multidisciplinare – rende necessaria una diagnosi precoce che permetta di agire con strategie di intervento e prevenzione capaci di modificare il decorso e la prognosi.

Per questi motivi le manifestazioni patologiche che coinvolgono il piede diabetico devono essere ben conosciute sotto il profilo etiopatogenetico, evolutivo e terapeutico, poiché un razionale approccio preventivo, una diagnosi precoce e un adeguato trattamento possono evitare l’instaurarsi di lesioni gravi e la pericolosa evoluzione delle stesse verso l’amputazione.

Per la riduzione dei tassi di amputazione, come viene sottolineato dalle Linee Guida Internazionali sul Piede Diabetico, è infatti fondamentale: l’identificazione dei soggetti a rischio ulcerativo, una cura preventiva del piede nei soggetti ad alto rischio, un approccio multidisciplinare, una diagnosi precoce di vasculopatia periferica e trattamento della stessa con intervento di rivascolarizzazione, un trattamento aggressivo delle lesioni infette e un continuo follow-up del paziente con pregressa ulcera del piede.

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di Redazione
© Riproduzione Riservata
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