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Diabetologia: i nuovi strumenti e i passi avanti nella ricerca, il convegno a Catania

Dai CVOT ai PDTA (Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale) – La traduzione in pratica clinica delle linee guida cardio metaboliche” è il convegno che si terrà a Catania il 4-5 dicembre all’hotel NH degli Aragonesi.

La ricerca clinica in diabetologia ha avuto come obiettivo principale, negli ultimi decenni, quello di trovare gli strumenti adeguati per porre un freno al dilagare delle complicanze croniche della malattia, obiettivo tanto più importante quanto più ampi diventavano il numero e la sopravvivenza delle persone affette da diabete.

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Se il problema si può considerare in buona parte risolto per quanto concerne le complicanze microangiopatiche, dove il compenso glicemico ottimale si è dimostrato indiscutibilmente efficace specie se instaurato sin dall’esordio del diabete, non altrettanto si può dire per le complicanze cardiovascolari.

I numerosi studi clinici condotti su controllo glicemico ed eventi cardiovascolari, in particolare nel diabete di tipo 2 dove il problema è più evidente, sino a pochi anni orsono sono stati quanto meno deludenti: non solo il compenso glicemico non riduceva significativamente tali eventi ma addirittura, in qualche caso, peggiorava la prognosi.

Da alcuni anni sono però sono disponibili nuove classi di farmaci, quali gli agonisti del recettore del GLP1 e le gliflozine, che, oltre ad avere una chiara efficacia ipoglicemizzante, possiedono effetti extraglicemici in grado di contribuire alla riduzione del rischio cardiovascolare nel diabete di tipo 2 influenzando i meccanismi alla base della malattia aterosclerotica; all’interno di tali classi però i risultati dei CVOTs risultano eterogenei suggerendo, almeno al momento, effetti farmaco-specifici.

Anche l’appena pubblicato consensus report ADA-EASD sul management dell’iperglicemia nel diabete tipo 2 evidenzia chiaramente come, tra i pazienti con malattia cardiovascolare accertata, la scelta terapeutica debba prevedere in aggiunta alla metformina (se non controindicata) l’utilizzo di un farmaco appartenente alla classe dei GLP1-RA e/o SGLT2i con provati benefici cardiovascolari, intendendo con ciò approvate indicazioni e facendo specifico riferimento, per i GLP1-RA, a Liraglutide come molecola con evidenze più forti seguita da Semaglutide (non ancora commercializzata in Italia) e da Exenatide a rilascio prolungato; per gli SGLT2i ad Empagliflozin seguito da Canagliflozin.

Il progetto si pone l’obiettivo di approfondire le suddette tematiche addentrandosi nell’analisi delle evidenze e delle prospettive di utilizzo dei nuovi farmaci, con un focus particolare sui GLP1-RA attuali e futuri nell’ottica di rendere il diabetologo sempre più “abile” a maneggiare in maniera appropriata queste nuove soluzioni, consapevole di poter modificare positivamente, grazie ad esse, il destino clinico del proprio paziente.

Programma completo convegno

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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