Privacy Policy
Home / Salute / Diabete: l’importanza di curare l’igiene del cavo orale

Diabete: l’importanza di curare l’igiene del cavo orale

diabete

Il cavo orale del paziente diabetico ha una particolare suscettibilità a infezioni, a irritazioni locali e a processi riparativi e rigenerativi rallentati.

Il dentista osservando il cavo orale dei pazienti può intercettare segnali e sintomi orali che li collegano a una patologia diabetica e per questo indirizzarli in centri specializzati.

Salemi_mobile

Nel paziente diabetico si riscontra un alto livello di glucosio nel sangue legato al difetto dell’organismo di produrre o utilizzare insulina.

Quest’ultima permette al glucosio nel sangue di trasferirsi nelle cellule con lo scopo di produrre energia, valori normali 70-100 mg/dl. Quindi per quanto riguarda il cavo orale nei pazienti piccoli e grandi non bisogna trascurare sintomi quali bocca secca, sete continua, stanchezza, dimagrimento e esigenza di urinare spesso anche la notte.

L’odontoiatra avrà a questo punto già individuato nel cavo orale segnali inequivocabili: gengivite, parodontite, incidenza cariogena, labbra secche e screpolate con infezioni ai margini chiamate (cheilite), riduzione del flusso salivare e aumento così di candidosi orale, possibile presenza di glucosio nella saliva, afte, piaghe da decubito orale, impossibilità di poter sopportare protesi mobili, dolore diffuso nel cavo orale (stomatopirosi) alterazione del gusto.

In presenza quindi di aumento glicemico i denti iniziano a subire un’alterazione del microcircolo con riduzione delle difese contro batteri e placca dovute all’iperglicemia deteriorando i tessuti duri e molli del cavo orale.

Studi recenti confermano che il controllo glicemico migliora lo stato gengivale e parodontale con minor sanguinamento gengivale durante lo spazzolamento, o sanguinamento spontaneo, ma comunque sarà compito del dentista monitorare il paziente affinché non avvengano ulteriori danni come recessioni gengivali, mobilità dentale presenza di una forte alitosi, facendo sì che il paziente si sottoponga a regolari controlli di igiene orale, così facendo può stabilizzare e migliorare la gengivite acuta e la parodontite cronica.

Il dentista può indicare cibi a bassa cariogenicità, ricchi di amidi, frutta secca, verdure crude, frutta aspra ma senza eccessi per erosioni smalto, derivati del latte per migliorare il flusso salivare e remineralizzazione purché non si ecceda con le quantità.

Quindi terapia di mantenimento igienico domiciliare negli studi odontoiatrici, utilizzo di fluoro per combattere il problema della bocca secca (xerostomia) minor flusso salivare con rischio di sviluppare alitosi e lesioni cariose.

Per tutto questo è giusto pianificare appuntamenti di richiamo mediamente ogni 90/120 giorni che sono strumenti indispensabili per insorgenza di danni irreversibili su denti e gengive.

di Marco Griffo
© Riproduzione Riservata
© Riproduzione Riservata

Sviluppato, Gestito ed ottimizzato da Coffice s.r.l.