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Covid: Variante Delta, perché è così pericolosa e cosa dobbiamo aspettarci

Una corsa contro il tempo è quella tra campagna vaccinale e varianti Covid, che sembrano essere sempre più aggressive. La più preoccupante al momento è certamente quella Delta, che al momento agita esperti e istituzioni.

È diventata dominante a maggio e, secondo le stime, lo diventerà presto entro l’estate anche nel resto d’Europa e del mondo. Ma perché preoccupa così tanto?

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Sono diversi i fattori di preoccupazione che suscita questa nuova variante come la maggiore trasmissibilità. Infatti, gli epidemiologi stanno facendo stime sulla base della diffusione della stessa. Come riferimento hanno preso proprio il Regno Unito, dove la popolazione vaccinata rappresenta il 95 % dei casi sequenziati, in base all’ultimo bollettino della Public Health England (PHE), datato il 25 giugno.

L’ex Ministro della Salute Matt Hancock ha dichiarato che la variante Delta è almeno il 40 % più contagiosa della variante Alfa, ex inglese B.1.1.7. La trasmissibilità potrebbe essere fino al 60 % superiore di quella del lignaggio che ha guidato la seconda ondata, secondo il parere degli esperti.

Un altro dato che preoccupa arriva dallo studio dell’Università di Edimburgo (Scozia) “SARS-CoV-2 Delta VOC in Scotland: demographics, risk of hospital admission, and vaccine effectiveness” pubblicato nel The Lancet, dove si evince che i pazienti Covid colpiti dalla variante Delta hanno un rischio di finire in ospedale circa doppio di quelli colpiti dalla variante Alfa.

È importante sottolineare come la PHE abbia dimostrato come test di laboratorio mostrano la capacità della variante Delta di eludere almeno in parte gli anticorpi indotti da una precedente infezione naturale.

Un altro aspetto da non sottovalutare è la resistenza ai vaccini. In particolare una singola dose di AstraZeneca o di Pfizer ha un’efficacia soltanto del 33,5 % contro l’infezione sintomatica indotta dalla variante Delta, mentre con la doppia dose la protezione sale rispettivamente al 59,8 e al 87,9 %.

Come se non bastasse si aggiunge una nuova minaccia: la variante Delta Plus. Questa è caratterizzata dalla mutazione K417N sulla proteina S o Spike, come è successo nelle varianti Beta (dalla sudafricana) e Gamma (dalla brasiliana) e che potrebbe ulteriormente peggiorarne la pericolosità.

Sebbene ancora non si abbia una risposta definitiva, i dati raccolti suggeriscono quindi una maggiore trasmissibilità, una riduzione nell’efficacia dei vaccini e un aumento dell’ospedalizzazione, contrastata comunque dalla doppia dose di vaccino.

di Paola Chirico
© Riproduzione Riservata
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