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Coronavirus, triplice alleanza tra No profit, aziende sanitarie e Comuni

L’intesa raggiunta qualche mese fa tra Comitati Consultivi Aziendali, che rappresentano le associazioni del no profit all’interno delle Aziende Sanitarie, con l’ANCI nell’area metropolitana di Palermo aveva come obbiettivo prioritario quello di ridurre la distanza dei due percorsi sanitario e socio-sanitario realizzati dalle Aziende Sanitarie e dagli enti locali.
Questa protocollo di intesa si prefigge anche di affrontare le grandi questioni che riguardano l’inquinamento dell’aria, dell’acqua e del suolo mirando a realizzare migliori stili di vita, con interventi importanti di prevenzione nei confronti della popolazione tutta ed in particolare di quella più fragile.
Il periodo di estrema emergenza che stiamo vivendo con l’insorgere della pandemia da Coronavirus  dimostra in maniera estremamente evidente l’unicità del binario sociale e socio-sanitario da perseguire tutti insieme.
In questo momento l’apparato burocratico-amministrativo comunale, regionale e nazionale stenta a rendere veloci ed efficaci le iniziative che mirano a migliorare la salute dei cittadini; fare prevenzione, assistenza e sostegno psico-sociale ai cittadini e particolarmente alle fasce deboli é un obiettivo oggi sempre più reale ma complesso da raggiungere. É fondamentale infatti, e a maggior ragione in questo periodo, porre molta attenzione non solo all’aspetto sanitario derivante dal dilagare del Coronavirus, ma anche a quello socio-assistenziale e a quello che si lega all’emergenza sociale di chi vive di stenti.
La popolazione affetta da patologie croniche, rare e complesse necessità, oggi più che mai, di un particolare occhio di riguardo che deve partire dai medici di base ma anche dalle associazioni di volontariato. Un eventuale contagio, in questo specifico caso, rappresenterebbe infatti non solo un sovraffollamento ulteriore dei reparti ospedalieri ad oggi attrezzati per l’emergenza in atto, ma rappresenterebbe altresì una sorta di “condanna certa” in quanto pazienti che richiederebbero una peculiare gestione sulla base delle patologie pregresse.
Patologie croniche rare richiedono, inoltre, già in periodo “normali” un sostegno socio-psicologico costante. Sarebbe
di certo auspicabile poterlo assicurare oggi, magari d’intesa coi medici di base o telefonicamente o ancora tramite video consulto, anche in caso di ricovero, così da poter rappresentare un facilitatore di “protezione” sanitaria, assistenziale e psicologica.
Le associazioni, in questo momento di particolare emergenza sociale nella città di Palermo derivante dalla proteste e dalla sempre più tangibile insofferenza di alcune fasce deboli ed economicamente in difficoltà, sono disposte a collaborare con gli enti locali anche per prevenire disordini sociali che aggraverebbero la già precaria situazione socio-economica.
É forte quindi l’appello che oggi viene rivolto all’ASP e alle Aziende Sanitarie affinché concordino con l’ANCI e con i Comitati Consultivi Aziendali un intervento sanitario, sociale e  socio-assistenziale d’intesa con i servizi sociali e l’ordine professionale degli psicologi.
di Rocco Di Lorenzo
© Riproduzione Riservata
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