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Coronavirus, l’amarezza degli Oss: “Anche noi siamo in trincea, rischiamo la vita ogni giorno”

“Cosa siamo? Siamo numeri o siamo invisibili?”. Inizia così lo sfogo di alcuni operatori socio sanitari che hanno
voluto con l’aiuto della Presidente della AIPOSS scrivere ciò che sentono dentro.

“Il nostro è un appello a tutti gli OSS. Non avremmo voluto fare questo articolo proprio ora perché molti dei nostri colleghi oggi restano vittima del COVID-19 e a loro è dedicato il nostro sfogo. Non possiamo più tacere, la rabbia e il dolore sono forti. Siamo un paese in emergenza e mai come ora occorre unità, quella vera per il bene comune.

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Prendiamo le ‘nostre mascherine’ e corriamo a supportare i sanitari che oggi rischiano la vita per tutti noi e per voi. Siamo pronti, siamo in trincea anche noi ma questa volta la misura è colma perché si combatte con pochissime armi, a volte addirittura senza. Adesso è il momento dell’unità? Allora ascoltate bene, munitevi di “mascherine”, “ tute” e fate squadra perché insieme si diventa invincibili.

Laura Mantione, presidente Aiposs

Laura Mantione (Aiposs)

In trincea ci sei tu e il virus nei corpi dei pazienti, dura da accettare, dura da vivere, dura da combattere e una cosa va detta ‘sentiamo dentro l’amarezza di non essere considerati’. Anche noi come voi siamo esseri umani prima di essere Oss e non ci tiriamo indietro mai. Dietro una mascherina batte un cuore nobile, un cuore puro, che dona amore e quando guardiamo quei volti, quegli sguardi che chiedono aiuto sentiamo un battito forte che fa tremare l’anima.

Si trema, si trema di paura, si trema quando una vita si spegne, si trema quando i nostri figli dicono ‘no, non andare’ ma devi. Si piange, si piange con la paura di non poter tornare a casa. Ci chiediamo, dove è il Governo Nazionale perché pur non essendo ancora riconosciuti come figura professionale siamo lì ma nessuno ci ascolta. Siamo conosciuti solo su carta perché in questo momento di emergenza molti sono gli articoli che girano e che evidenziano che non ci sono solo i medici e gli infermieri, ma bensì ci siamo anche noi Oss ma non basta un articolo per dire che esistiamo.

Avete mai chiesto ad un Oss cosa ci ha indotti a conseguire il titolo? Avete mai chiesto ad un Oss cosa andrebbe rivisto per l’innalzamento della categoria? Avete mai chiesto agli stessi Oss come vengono trattati i suoi colleghi? No, nessuno lo ha mai fatto e ci troviamo sempre a scrivere articoli di sfogo come mezzo di interpello. Ricordiamo anche ai sindaci e all’intera opinione pubblica che per fronteggiare questa emergenza serve anche la nostra presenza e che proprio per questo, qualunque privilegio giustamente da concedere al personale medico ed infermieristico dovrebbe essere esteso, anche agli Oss.

Non vogliamo entrare in polemica con nessuno ma vogliamo che il nostro appello e la nostra professione sia adesso presa in considerazione perché gli Oss non esistono solo al tempo del COVID-19 ma esistono da anni. Si lavora accanto a medici e infermieri in strutture socio-sanitarie ma non siamo considerati sanitari anzi, il Governo Nazionale neanche ci considera. Siamo Oss e vorremmo che per una volta parlasse di noi e dei nostri sacrifici. Ci rivolgiamo soprattutto allo Stato chiedendo che ci riconosca come figura perché da ora non saremo più né numeri né invisibili. Molti sono gli Oss contagiati e questa non è una realtà che possiamo permetterci soprattutto nel SSN. Da qui occorre adesso cambiare rotta e unire la categoria ancora di più. Un senso ci dovrà essere a tutta la assurda situazione che siamo costretti a vivere”.

La PRESIDENTE A.I.P.O.S.S. Laura Mantione
Le O.S.S.- Maria Fidone –Rosalia Giardina – Anna Concetta Sorrentino – Maria Gabriella Nas

di Redazione
© Riproduzione Riservata
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