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Complessità clinica e assistenziale, professore Corrao: “Necessario rendere il SSN sostenibile rispetto alle cronicità”

L’ISTAT prevede per il 2032 che la quota di anziani over 65 anni sul totale della popolazione supererà il 27%, con circa 17.600.000 anziani in valore assoluto.

Le patologie cronico-degenerative saranno preponderanti rispetto alle altre e già adesso assorbono un quantitativo significativo di risorse.

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L’OMS calcola che circa l’80% di tutte le risorse è assorbito dalle malattie croniche e più del 50% della spesa sanitaria complessiva è legata all’ospedalizzazione.

In Sicilia i dati non sono incoraggianti: abbiamo oltre 300.000 pazienti con diabete mellito, circa 100.000 con scompenso cardiaco, più di 50.000 con Broncopatia Cronica Ostruttiva (BPCO), oltre 3500 pazienti con HIV.

Queste assieme a diverse altre patologie croniche che spesso sono presenti contemporaneamente nel singolo paziente e fanno lievitare i costi per il sistema sanitario nazionale e regionale soprattutto a causa della ospedalizzazione.

Oltre 110 tra moderatori e relatori provenienti da tutta italia si riuniranno a Palermo dal 2 al 4 maggio per il IV Convegno nazionale sulla Complessità Clinica e Assistenziale, dal titolo “Dies Panormitanae Atque Magnae Graeciae”, Complessità Clinica e Assistenziale, sotto la presidenza di Salvatore Corrao, professore associato dell’Ateneo Palermitano e Direttore del Dipartimento “Strutturale di Medicina” dell’Arnas Civico di Palermo, e Francesco Perticone, past-presidentdella SIMI (Società Italiana di Medicina Interna) e professore ordinario dell’Università “Magna Grecia” di Catanzaro.

salvatore corraoGià l’anno scorso era stata lanciata la proposta di un piano di azione per fronteggiare le cronicità, il professore Corrao rilancia adesso all’assessore Ruggero Razza un pacchetto di proposte per un sistema sanitario sostenibile grazie all’apporto della Medicina interna ospedaliera:

  • La realizzazione di un tavolo unico sulle cronicità, in quanto nel malato cronico coesistono più patologie e la programmazione degli interventi in quest’ambito richiede un approccio multidimensionale che tenga conto della complessità dei pazienti.
  • La realizzazione di “pacchetti” ambulatoriali complessi (“day service”) specifici ed adeguatamente remunerati per le medicine interne aperti alle valutazioni dei quadri sintomatologici (sindromici) ed alla valutazione del paziente complesso con più comorbilità.
  • Un “pacchetto” ambulatoriale complesso di medicina interna per i pazienti affetti da HIV (in quanto ormai cronica: in Sicilia circa 3500 casi) in collaborazione con gli infettivologi.
  • L’attivazione di servizi di nutrizione clinica ed attività fisica adattata presso le UUOO di Medicina Interna delle Aziende Ospedaliere e almeno una struttura per Provincia,
  • L’attivazione di una rete ospedale-territorio focalizzata sul paziente complesso, con coordinamento ospedaliero internistico dentro una rete di Medici di Medicina Generale e specialisti ambulatoriali
  • L’attivazione di sistemi di telemonitoraggio ospedalieri e domiciliari con una presa in carico del paziente complesso cronico ad elevata probabilità di instabilità clinica, in particolare in post-dimissione, e consegna “dolce” ai servizi territoriali“.

In Arnas– afferma Corrao- presso la nostra Unità Operativa, abbiamo realizzato una outpatient clinic, una struttura ambulatoriale complessa con un’ampia autonomia, gestita da internisti, che prende in carico il paziente nel suo complesso, valutando anche aspetti in genere considerati di competenza specialistica d’organo e invece pur utilizzando tutte le professionalità presenti in azienda manteniamo la visione olistica del paziente. Abbiamo un progetto che prevede di implementare questo modello in altre cinque unità operative siciliane. Auspichiamo – conclude Corrao – un incontro in assessorato per discutere di progettualità che possano rendere il sistema sanitario sostenibile rispetto al fenomeno delle cronicità”.

 

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di Veronica Gioè
© Riproduzione Riservata
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