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Combattiamo il diabete con lo sport


Questa patologia cronica, è caratterizzata da una eccessiva presenza di glucosio (zucchero) nel sangue. Tale condizione è causata da un difetto di funzionalità del pancreas, organo che attraverso la secrezione dell’ormone insulina, ha il compito di regolare il livello di glucosio nell’organismo. Si distinguono principalmente due diverse forme di diabete: Diabete di tipo1 e tipo 2.

Il tipo 1 è una malattia autoimmune, che colpisce prevalentemente in età adolescenziale, e che porta il nostro sistema immunitario alla distruzione delle cellule (cellule Beta) che producono insulina.Mentre il tipo 2, che ha una insorgenza nelle persone adulte, è dovuta ad una insufficiente o ad una non ottimale utilizzazione dell’insulina da parte del corpo umano.

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Le cure

Tipo 1: Per il diabete di tipo 1, ad oggi, non esistono delle terapie curative tranne che la somministrazione di insulina che sostituisce quella che non è più prodotta dal nostro organismo. Tuttavia possono aiutarci degli accorgimenti per tenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue, quali una dieta equilibrata e una costanza nell’attività sportiva. Tipo 2: Se nel tipo 1 dieta equilibrata ed attività fisica erano degli accorgimenti, nel diabete di tipo 2, queste risultano delle vere e proprie cure.

Perché e che tipo di esercizio fisico

Il 30% delle persone affette da questa patologia è sedentaria! Come ci ricordano gli esperti l’esercizio fisico ha effetti positivi nei confronti di questa malattia, sia dal punto di vista preventivo che di controllo. In particolare, l’attività fisica determina un abbassamento della glicemia tramite l’aumento del consumo muscolare di glucosio. Sia l’esercizio fisico, che lo sport agonistico, possono essere svolti dai soggetti con diabete, purché siano in buon compenso glicemico e che non abbiano complicazioni.Un punto fondamentale è l’automonitoraggio della glicemia prima, durante e dopo l’esercizio.

Questo richiede sia una conoscenza delle caratteristiche metaboliche ed ormonali del tipo di esercizio che una particolare abilità nell’autogestione.Infatti, gli episodi d’ipoglicemia si possono verificare durante, subito dopo o dopo molte ore finito l’esercizio. Riguardo al tipo di esercizio, è da preferire quello aerobico per almeno 150 minuti a settimana d’intensità lieve-moderata (50-70% della frequenza cardiaca massima) o almeno 90 minuti a settimana di intensa (>70% della frequenza cardiaca massima) con una distribuzione di almeno 3 giorni a settimana.Ricordarsi di eseguire l’attività fisica, in ambienti freschi e poco umidi, utilizzando calzature e abbigliamento sportivo idonei, possibilmente in compagnia e mantenendo un’adeguata idratazione. Inoltre è necessario cominciare a praticare una lenta e regolare attività fisica e soprattutto imparare a personalizzare gli allenamenti, l’insulina e l’assunzione dei carboidrati, in modo da conoscersi e riuscire, a gestire bene gli sforzi fisici.

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di Dario Cerasola
© Riproduzione Riservata
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