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Catania: continuano i decessi di positivi nei pronto soccorso, esauriti i posti anche nei nuovi reparti dedicati

Diminuiscono i positivi nei pronto soccorso, ma la leggera inflessione deriva anche dai numerosi decessi che si sono registrati, dove i pazienti sono rimasti in un’eterna e insostenibile attesa a causa della carenza di posti letto nei reparti di rianimazione e terapia intensiva. I decessi ovviamente non sono necessariamente da attribuire alla situazione.

Si constata però che quattro di questi decessi siano avvenuti al pronto soccorso del Policlinico di Catania, erano tutti pazienti di circa 80 anni e non vaccinati. Per superare il problema dei posti letto, tre infettivologi catanesi hanno preparato diverse proposte. Una di queste ha visto la sua realizzazione tempestiva, infatti, è stato aperto un reparto di Cardiologia per positivi, già però con i posti esauriti. È ancora in fase di preparazione invece l’apertura dei reparti di Ortopedia e Oncologia dedicati, previsti all’ospedale di Biancavilla.

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È chiaro, dopo anche il grido dei responsabili del 118, che la situazione di emergenza sia arrivata quasi allo stremo, non soltanto per carenza di personale, ma anche per l’ingolfamento dei pronto soccorso. Questi problemi, è chiaro, che derivino dall’inefficienza di un sistema che ancora prevede vengano chiamate le ambulanze dai positivi Covid, sottraendole a chi potrebbe averne maggiore urgenza per altre patologie. Uno dei problemi che crea più ingolfamento infatti è la chiamata dell’ambulanza da parte di chi ha la possibilità di recarsi autonomamente in ospedale oppure di essere curato direttamente a domicilio.

Per ovviare invece alla carenza di personale, è stata quasi approvata una delibera che prevedeva di chiudere i Pte del territorio e dedicare il personale al supporto dei pronto soccorso… delibera che non ha mai visto la luce. La situazione quindi continua ad essere drammatica e non si vede una via d’uscita anche a causa dei 166mila non vaccinati nella provincia. Il limite è già stato toccato, ora non resta che sperare anche un abbassamento dei casi.

di Paola Chirico
© Riproduzione Riservata
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