Sanità in Sicilia

Asp Catania, inizia la campagna vaccinale antinfluenzale

 Inizia oggi a Catania la campagna vaccinale antinfluenzale 2022-2023. La vaccinazione si potrà fare, negli studi di medicina generale, negli studi pediatrici che hanno aderito e nei centri dell’Asp di Catania. La campagna si concluderà il 28 febbraio 2023. Lo scorso anno, pur con una flessione, peraltro registrata in tutta Italia rispetto alla stagione 2020-21, la campagna ha coinvolto circa 190.000 cittadini della provincia, 2/3 dei quali costituiti dal principale target della campagna, cioè la popolazione di età superiore ai 65 anni. “Sono risultati – sottolinea l’Asp – che confermano la forte sinergia, costruita sul territorio, con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta“.

La vaccinazione antinfluenzale viene offerta attivamente e gratuitamente a persone di età pari o superiore a 60 anni (nati prima dell’1 gennaio 1962), soggetti a rischio di età inferiore ai 60 anni, bambini di età superiore ai 6 mesi, ragazzi e adulti affetti da patologie croniche e/o che aumentano il rischio di complicanze, donne in attesa, anche a partire dal primo trimestre di gravidanza, familiari e contatti di persone ad alto rischio, addetti a servizi pubblici di primario interesse collettivo Tra le novità di quest’anno la disponibilità del nuovo vaccino antipneumococcico 20valente, che rende possibile una migliore protezione per quanto riguarda le infezione da pneumococco (polmoniti, meningiti, ecc.) Il Servizio di Epidemiologia afferente al Dipartimento di Prevenzione dell’Asp di Catania consiglia tuttavia che la vaccinazione venga effettuata non oltre il 15 novembre, considerato che la vaccinazione deve essere effettuata preferibilmente prima della circolazione massiva dei virus influenzali.

Inoltre è confermata, anche quest’anno la possibilità della co-somministrazione del vaccino antinfluenzale con quello anti-Covid-19. Si punta così a rafforzare ulteriormente la copertura vaccinale per le persone più fragili e ad alto rischio. Non dimentichiamo, infatti, che è possibile la contemporanea infezione dei virus influenzali e di Sars-CoV-2, con possibile aggravamento del quadro clinico soprattutto in soggetti fragili.

 

 

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© Riproduzione Riservata
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