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Ars, non passa la mozione di censura all’assessore Razza: l’intervento in aula

Non passa la mozione di censura nei confronti dell’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, una coalizione di governo compatta si è materializzata in 36 voti contro la mozione, mentre 25 sono stati i voti favorevoli.

Una mozione portata avanti e firmata da una parte dell’opposizione al Governo Musumeci formato dal PD, M5S e Movimento Cento Passi, che accusa una disorganizzazione nella gestione della seconda ondata dell’Emergenza Coronavirus nella Regione.

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In dibattito in aula ha visto l’opposizione incentrata in primis sulle scelte in merito alle strutture sanitarie, come quelle che hanno riguardato gli ospedali Covid, decisioni, che a parere dell’opposizione, si sono riversate sull’assetto delle terapie intensive, il fermo delle attività chirurgiche e della gestione delle patologie non legate al virus.

Dichiarazioni critiche come quelle dei capigruppo del Pd, Giuseppe Lupo, del M5S, Giorgio Pasqua e Claudio Fava, del Movimento Cento Passi, i quali affermano: “A pagare i gravissimi errori di programmazione dell’assessore Razza potrebbero essere anche i pazienti affetti da patologie diverse dal Covid visto che, per recuperare posti letto di terapia intensiva, alcuni ospedali siciliani sono stati obbligati a fermare la normale attività chirurgica compresa l’attività di chirurgia oncologica. Un fatto gravissimo frutto solo della disorganizzazione che ha messo in ginocchio la sanità siciliana”.

Il presidente dell’Antimafia regionale, Claudio Fava in particolar modo punta il dito sulla gestione dei positivi e le scelte del governo regionale: “Qual è stato il senso di questa estate ciarliera? Si è litigato su quale ospedale dovesse essere destinato al Covid, ci sfugge quale sia stata l’attività del super consulente Bertolaso. Ci siamo gonfiati il petto per l’App SiciliasiCura, ma a oggi migliaia di positivi si trovano agli ‘arresti domiciliari’ in attesa dei tamponi. Dopo un’estate da cicale abbiamo accorpato reparti”.

Si registra il voto contrario alla mozione del gruppo parlamentare di Attiva Sicilia che ha espresso il suo dissenso alla mozione di censura all’assessore, ad annunciarlo in aula il deputato Matteo Mangiacavallo, componente del gruppo degli ex M5s: “Potremmo votare sì facendo la parte di una opposizione sterile e vuota ma abbiamo deciso di non prestarci a questo. Esprimeremo voto contrario alla mozione, non perché il governo Musumeci abbia bisogno dei nostri voti ma perché siamo convinti che politica non sia un gioco né ricerca smodata di like”, dichiara il parlamentare.

Al dibattito l’Assessore Ruggero Razza replica: “Si sceglie la lente dell’ordinarietà per la valutazione di fatti straordinari”. Affrontando non solo le puntualizzazioni dell’opposizione ma anche la descrizione sanitaria dello scenario nazionale e mondiale.

“Il nostro sistema sanitario durante la pandemia ha dovuto confrontarsi con momenti di enorme criticità, alcune scelte col senno di poi potevano anche essere definite in modo diverso. – continua- Non c’è più da parte di alcuni il riferimento alla straordinarietà di questa emergenza e alla circostanza che, cito testualmente da alcuni resoconti d’aula, nessuno era stato formato per gestire una pandemia, o che il piano predisposto dal governo sia adeguato al fabbisogno regionale.

Sembra non essere un fatto che in Sicilia nessun cittadino abbia mai avuto bisogno di essere curato in altre regioni, che tutti abbiano sempre avuto assistenza, che nessun posto letto sia mancato per la diversa intensità di cure. Altrove, in Italia e nel mondo la pandemia ha reso impraticabili le corsie ospedaliere occupate fino all’inverosimile. Il fatto che sia esistita un’emergenza sanitaria e che esista proclamata dall’organizzazione mondiale della sanità sembra essere un elemento sfuggito al dibattito. “Non è vero – ha aggiunto – che la Sicilia non ha lavorato in estate. Il piano di rafforzamento delle terapie intensive è di maggio, porta la rete a 720 posti letto: questo parametro e la rete è stata approvata il 22 luglio dal ministero della Salute. Il rapporto col ministro Speranza è stato costante e sempre leale”.

In risposta alle critiche mosse sulla gestione dell’emergenza nei mesi estivi: “Sapete che non è vero ma continuate a ripeterlo facendo una grande diffusione di fake news”, ha spiegato Razza, “il piano di rafforzamento delle terapie intensive introdotto a maggio porta la rete ordinaria della regione a 720 nuovi posti letto. Questo parametro è stato approvato il 22 luglio dal ministero della Salute. Prima dell’emergenza erano 418; all’insediamento del Governo Musumeci circa 370”.

Un accenno infine all’esperienza lavorativa legata al suo ruolo come assessore alla Salute durante l’Emergenza:

“Questa è senza dubbio l’esperienza più difficile che ho dovuto affrontare ed ho cercata di onorarla con gli insegnamenti di mio padre e sono gli stessi che spero di avere la forza di insegnare a mio figlio”. Ha detto infine l’assessore alla Salute Razza terminando il suo intervento, tra applausi e commozione, all’Ars sulla mozione di censura. “A lui che forse un giorno leggerà questo verbale e studierà a scuola cosa è stato il coronavirus come io ho studiato cosa è stata la spagnola, spero di potergli dire che ho atteso i miei doveri commettendo qualche errore ma sempre con scrupolo e onore.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

di Fabiola Pepe
© Riproduzione Riservata
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