Segnali di apertura dal governo Schifani per la dialisi in Sicilia.

Segnali di apertura dal governo Schifani per la dialisi in Sicilia.

L’intervento, finalizzato al potenziamento di una disciplina fondamentale nella diagnosi precoce e nel monitoraggio di patologie oncologiche, neurologiche e cardiologiche, interessa i locali che si trovano al primo piano semicantinato del Padiglione Emergenze del presidio sanitario.

Oggi presso il campo sportivo comunale “Enrico Greca” di Pergusa si è tenuto l’evento ludico-ricreativo “Lo sport che unisce: dentro e fuori dal campo insieme per la promozione della salute”, una partita di calcio amichevole che ha visto scendere in campo due fondamentali realtà istituzionali impegnate nel territorio

Più di 1.500 persone si sono radunate ieri in piazza Bologni, a Palermo, per partecipare alla manifestazione “Sanità per tutti”, organizzata dal Movimento 5 Stelle. I manifestanti, arrivati da diverse Province siciliane, hanno protestato contro le criticità del sistema sanitario regionale, chiedendo interventi urgenti e concreti.

L’appello di Riccardo Rossi

L’allarme è la Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima), che sottolinea come l’eccessivo innalzamento delle temperature possa avere conseguenze anche gravi sul piano sanitario.

Il protocollo di legalità riguarderà la realizzazione dell’ospedale pediatrico di eccellenza e del nuovo policlinico a Palermo, nella ristrutturazione del presidio ospedaliero “Ingrassia” nel capoluogo siciliano e di quello di Corleone.

Più sicurezza per il personale sanitario in servizio nelle strutture pubbliche e sui mezzi di trasporto del servizio emergenza-urgenza 118. Firmato il protocollo d’intesa dal presidente della Regione Siciliana Renato Schifani, dal prefetto di Palermo, Massimo Mariani e dall’assessore regionale alla Salute, Daniela Faraoni.

Presso il Servizio di Radiologia interventistica muscolo-scheletrica del Policlinico di Palermo è disponibile un’innovativa terapia per l’artrosi della mano.

La quota di popolazione che dichiara di aver rinunciato alle prestazioni sanitarie per le liste d’attesa troppo lunghe è passata dal 4,2% del 2022 (2,5 milioni di persone) al 4,5% del 2023 (2,7 milioni), fino a schizzare al 6,8% nel 2024 (4 milioni)