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Covid: dall’Italia un aerosol per combattere le varianti, si va verso i test sull’uomo

In laboratorio si è dimostrato efficace sia contro il virus SarsCoV2 sia contro le sue varianti, l’aerosol messo a punto in Italia, nei laboratori del Ceinge-Biotecnologie avanzate di Napoli in collaborazione con una azienda farmaceutica coreana. Si sta lavorando adesso in vista della sperimentazione sull’uomo. La ricerca è pubblicata sulla rivista Science Signaling, che le dedica la copertina, ed è stata condotta dal gruppo del genetista Massimo Zollo, del dipartimento di Medicina molecolare e Biotecnologie mediche dell’Università Federico II di Napoli e coordinatore della Task Force Covid-19 del Ceinge. L’aerosol contiene polifosfati (PolyPs) a catena lunga, simili ai composti chimici comunemente utilizzati come additivi alimentari. Finora erano stati sperimentati in laboratorio sul virus Hiv responsabile dell’Aids e studi recenti ne avevano dimostrato l’azione positiva contro…

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Covid: Variante Delta, perché è così pericolosa e cosa dobbiamo aspettarci

Una corsa contro il tempo è quella tra campagna vaccinale e varianti Covid, che sembrano essere sempre più aggressive. La più preoccupante al momento è certamente quella Delta, che al momento agita esperti e istituzioni. È diventata dominante a maggio e, secondo le stime, lo diventerà presto entro l’estate anche nel resto d’Europa e del mondo. Ma perché preoccupa così tanto? Sono diversi i fattori di preoccupazione che suscita questa nuova variante come la maggiore trasmissibilità. Infatti, gli epidemiologi stanno facendo stime sulla base della diffusione della stessa. Come riferimento hanno preso proprio il Regno Unito, dove la popolazione vaccinata rappresenta il 95 % dei casi sequenziati, in base all’ultimo bollettino della Public Health England (PHE), datato il 25 giugno. L’ex Ministro della Salute Matt Hancock ha…

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Covid: il virus riduce la materia grigia anche nelle forme lievi

Il Covid è in grado di colpire direttamente o indirettamente quasi ogni tessuto del nostro organismo, per questo motivo anche il cervello può essere coinvolto. Non sono pochi, infatti, i sintomi neurologici identificati: perdita dell’olfatto (anosmia), “nebbia cerebrale”, ictus, encefalite, compromissione della coscienza e molti altri ancora. Un team di ricerca internazionale guidato da scienziati britannici dell’FMRIB Centre – Wellcome Centre for Integrative Neuroimaging (WIN) dell’Università di Oxford ha svolto una nuova ricerca che ha determinato una preoccupante scoperta: il virus è in grado di ridurre anche il volume della materia grigia cerebrale. Questa perdita di tessuto cerebrale si verifica anche in coloro che hanno avuto una forma lieve. Dai dati ottenuti dalla UK Biobank, gli scienziati hanno osservato che i pazienti mostravano una significativa…

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Covid: nuovo test low cost e più rapido scova varianti, anche quella Delta

Messo a punto un nuovo test low cost e più rapido per riconoscere le varianti del virus SarsCov2, inclusa la Delta. I risultati degli esperimenti di validazione della nuova metodica (COVseq) sono pubblicati su Nature Communications. A svilupparla i ricercatori del Karolinska Institutet di Stoccolma e l’Istituto di Candiolo FPO-IRCCS e Ospedale Amedeo di Savoia di Torino, grazie ai fondi del 5×1000 dell’IRCCS Candiolo. Il test sarà utile anche per la mappatura del genoma dei tumori. Il test scova le nuove varianti in tempo reale, dimezzando i tempi di mappatura genomica oggi necessari e con costi ridotti. Con COVseq: “Siamo in grado di sequenziare centinaia di campioni virali a settimana a un costo al di sotto di 15 Euro a campione, notevolmente inferiore rispetto a…

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Vaccini: dopo il blocco di AstraZeneca, cosa aspettarsi dal mix dei diversi sieri

Adesso che AstraZeneca è stato vietato per gli under 60, si fermano pure le somministrazioni delle seconde dosi. In alternativa, verrà impiegato un vaccino a mRNA tra Pfizer e Moderna, per i quali non ci sono evidenze di trombosi nei vaccinati. Questo cambio di strategia rende chiaramente marginale l’utilizzo di Vaxzevria nella campagna vaccinale. Su quali dati si basa quindi la scelta di utilizzare un vaccino diverso per la seconda dose? Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e coordinatore del Comitato tecnico Scientifico, parla di “studi già disponibili che documentano il vantaggio della combinazione”. Da questi studi si evince che la somministrazione di una prima dose di Astrazeneca abbinata al richiamo con Pfizer produce una forte risposta immunitaria, senza particolare aumento degli effetti…

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AstraZeneca e trombosi: trovata in Canada cura salvavita

Dopo i tanti casi di trombosi causati dal vaccino AstraZeneca, i ricercatori della McMaster University di Hamilton, Canada, hanno trovato una cura salvavita. Questa consiste nella somministrazione di immunoglobuline e anticoagulanti per via endovenosa. La nuovissima cura ha già salvato tre pazienti tra i 63 e 72 anni che da poco si erano sottoposti alla vaccinazione. Due hanno sviluppato trombosi arteriose alle gambe, un terzo una trombosi venosa cerebrale. A tutti è stata somministrata un’alta dose di immunoglobuline per inibire gli anticorpi dei pazienti. I trombi rari hanno delle caratteristiche comuni: la diminuzione delle piastrine. I tipici sintomi che caratterizzano l’evento sono una serie di segni clinici che possono presentarsi da cinque a tre settimane dopo la vaccinazione: gonfiore a un braccio o una gamba, dolore…

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Approvato il primo farmaco contro l’Alzheimer: dopo 20 anni arriva l’Aducanumab

La Fda (Food and Drug Administration) ha approvato il primo farmaco contro l’Alzheimer aducanumab che arriva dopo vent’anni di fallimenti della ricerca in questo campo, e di sicuro aumenta le speranze di milioni di pazienti in tutto il mondo. Non ci sono prove sufficienti che dimostrino che il farmaco possa davvero aiutare i pazienti. La decisione è stata presa nonostante l’opposizione della commissione indipendente di esperti dell’agenzia e di altri esperti in materia di Alzheimer. La terapia è un’iniezione al mese per via endovenosa che contribuirebbe a rallentare il declino cognitivo dei pazienti che si trovano allo stadio iniziale della malattia. Il farmaco è stato sviluppato per pazienti con lieve declino cognitivo, agli esordi della malattia, e non per le persone in fase più avanzata della patologia. Gli effetti negativi, però,…

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Covid: quando sarà la terza dose e con quale vaccino?

Come già detto in precedenza, si sta piano piano concordando sulla somministrazione di una terza dose di vaccino. Le domande quindi sorgono spontanee: con quale vaccino? Quanto dura quindi la copertura? Si deve fare anche per i vaccini monodose (quindi la seconda)? Per adesso non si ha una risposta concreta a queste domande, non si ha ancora un’idea chiara sul quando, con quale vaccino e se sarà effettivamente necessario. Negli USA sono state recentemente avviate nuove sperimentazioni per capire se un’ulteriore dose effettivamente prolungherà la protezione. Anche nel Regno Unito va avanti la ricerca per le diverse opzioni di richiamo a seconda della formulazione dell’iniziale primo ciclo vaccinale. Secondo i diversi studi la copertura vaccinale dovrebbe essere di un anno, come per quelli influenzali comuni….

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Nuova variante messicana: scoperti quattro casi in Italia

È la T478K ed è una mutazione del Sars-Cov-2. Questa è localizzata nel dominio di legame RBD della proteina Spike con il recettore umano ACE2, dunque nella porzione che il virus utilizza per legare le cellule e penetrare al loro interno. Dopo l’analisi di oltre un milione di sequenze virali, il team di ricerca del Dipartimento di Farmacia e Biotecnologie dell’Università di Bologna ha individuato questa nuova variante diffusa principalmente in Messico, ma di cui sono state trovate tracce anche in Europa. È la stessa mutazione presente anche nella variante indiana B.1.617.2 (ribattezzata Delta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità). La T478K è considerata una delle varianti di preoccupazione per l’aumentata trasmissibilità: almeno il 50% secondo i dati preliminari e il potenziale di fuga immunitaria. Questa nuova variante…

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Vaccino unico contro influenza e Covid: Moderna dà il via alla sperimentazione

Un vaccino unico contro influenza e coronavirus: il sogno si sta avverando sfruttando la tecnologia a mRna. A parlarne per primo è Andrea Carfì, responsabile della ricerca sulle malattie infettive per Moderna e coordinatore del team che ha messo a punto il vaccino a mRna (mRNA-1273) contro Covid-19. Oltre alla creazione di un vaccino unico, Moderna sta sviluppando altri 20 progetti di sviluppo di sieri a mRNA, tra cui i vaccini contro l’HIV, il virus Zika e il virus respiratorio sinciziale (RSV), di cui 14 sono già entrati in fase di sperimentazione, compreso il trial già in fase avanzata per la “terza dose” della formulazione anti-Covid. La terza dose si sta sviluppando sulla base di tre opzioni pensate per aumentare la risposta anticorpale nei vaccinati: la…

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