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L’attività fisica in giovane età previene le patologie cardiovascolari future

In Italia, come nel resto del mondo, le patologie cardiovascolari costituiscono ancora oggi una delle principali cause di morbosità. E queste secondo i dati statistici sono in aumento. Le causa principali attribuibili a questo incremento sembro essere gli stili di vita, sempre più sedentari e ad una non corretta alimentazione.

Proprio per quanto riguarda gli stili di vita, bisogna considerare che gli adulti del domani sono i bambini di oggi e sempre più bambini ed adolescenti, attirati da computer, tablet e smartphone, con genitori compiacenti, iniziano la loro “carriera di sedentari” eliminando il gioco e lo sport all’aria aperta.

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Molte persone tendono a pensare che le patologie cardiovascolari colpiscono in età avanzata, tuttavia i vasi sanguigni, già in età giovanile, iniziano ad irrigidirsi.

Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Pediatrics, l’attività fisica svolta in soggetti di età pre-scolare, potrebbe avere un impatto sulla salute cardiovascolare nel futuro. Gli scienziati hanno seguito in un arco temporale di tre anni i livelli di attività fisica (durata ed intensità) di più di 400 bambini in età prescolare attraverso il monitoraggio di un accelerometro posizionato intorno alla vita, oltre che ai livelli di pressione arteriosa, rigidità delle arterie, attraverso l’imaging ad ultrasuoni e fitness cardiovascolare monitorando per quanto tempo i bambini potevano durare con un test su tapis roulant e con quale velocità la frequenza cardiaca, dopo lo sforzo , tornasse alla stato basale.

I ricercatori hanno scoperto come il “muoversi” già all’età di tre anni sia per i soggetti femminili che maschili favorisce non solo la salute dei vasi sanguigni, svolgendo un’azione preventiva ma favorisce anche la salute cardiaca, nonché una migliore performance per ciò che concerne la durata delle di qualsiasi attività e di concertazione.

In particolare, il processo di irrigidimento risulta essere più lento nei bambini che erano stati più attivi ed il muoversi con più intensità (a perdi fiato) sembra avere effetti migliori.

di Dario Cerasola
© Riproduzione Riservata
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